Sorride in questi giorni il presidente siriano Bashar Assad ascoltando le notizie che arrivavano da Istanbul. Il premier Tayyp Recep Erdogan che lo accusa dei peggiori crimini, ora suda freddo anche lui di fronte alle decine di migliaia di persone che in tutta la Turchia manifestano contro il suo governo. Ma quel sorriso di compiacimento durerà poco. La Siria è immersa in un lago di sangue e l’Esercito governativo che dopo due settimane di assedio sembrava sul punto di riprendere la cittadina strategica di Qusayr, nei pressi del confine con il Libano, ora avanza lentamente di fronte alla resistenza opposta...