Dopo il ritiro di «Fabbrica Italia», l’ad di Fiat Chrysler Automobiles (Fca) Sergio Marchionne e il presidente del gruppo John Elkann hanno presentato ieri a Auburn Hills – sede del gruppo automobilistico Fiat-Chrystler negli Stati Uniti– un nuovo piano industriale per i prossimi cinque anni. Entro il 2018, Fca intende produrre sei milioni di vetture, 1,8 in più delle attuali 4,2. Il piano che non ha convinto la borsa, ieri il titolo della società italo-amedricana con sede legale in Olanda e fiscale in Inghilterra ha perso l’1,17%, promette di avere ricadute positive anche sugli impianti italiani dopo anni di cassaintegrazione.

Nella conferenza stampa davanti a 100 giornalisti e 200 analisti provenienti da tutto il mondo è stato detto che a Melfi verranno prodotte 200 mila modelli di Jeep Renegade. Si pensa anche a un nuovo modello Panda, che arriverà nel 2018, e una 500x prodotta sempre a Melfi, in vendita dalla fine dell’anno. Negli stabilimenti del gruppo tra Torino e Modena si prevede la produzione di sei nuovi modelli Alfa Romeo (Levante, Alfieri coupé, Alfieri Cabrio e nuova gran turismo) tra il 2016 e il 2018, più una nuova spider che dovrebbero rilanciare il marchio. L’obiettivo del gruppo è passare dalle 74 mila alle 400 mila unità vendute nel 2018. Il responsabile del marchio, Olivier Francois, ha detto che l’obiettivo della sola Fiat è quello di raddoppiare entro il 2018 le vendite da 1,5 milioni di vetture del 2013 dalle 732.000 unità del 2013 (+160%). Oltre alla Panda e alla 500x, il gruppo prevede il lancio di altri sei modelli fra il 2014 e il 2018 nell’area cosiddetta «Emea» che include Europa, Medio Oriente e Africa. Tra i modelli c’è una berlina compatta e un’ancora oscura «Specialty». Nel 2016 verrà il turno di una compatta «hatch», poi di una station wagon e di un vettura del segmento B. Nel 2017 un «Cross Utility Vehicle» (Cuv).

Nell’area Emea le vendite sono previste stabili a circa 700 mila unità e in America Latina in aumento dalle 700 mila del 2013 alle 800 mila del 2018. Cinque nuovi modelli previsti per Fiat Professional, divisione veicoli commerciali. L’obiettivo è aumentare le vendite del 40% (600 mila unità) entro il 2018. L’obiettivo dell’azienda è di rafforzarsi in questo ramo in Russia, Medio Oriente, Asia e America Latina.

Dalle slide esposte in America, ormai un must di ogni lancio promozionale di un prodotto sui mercati da parte di un’azienda, come a Palazzo Chigi, è emersa la volontà di Fca di aumentare le vendite quinquennali in America Latina (+50%), in Asia e nel Pacifico (+45%), in Europa (+35%), nel Nafta (+10%). Gli stabilimenti di Jeep aumenteranno da quattro in un paese a dieci impianti in sei paesi: gli stabilimenti non situati in Nord America produrranno 900 mila veicoli entro il 2018. La produzione globale di Jeep salirà del 138% a 1,9 milioni di unità nel 2018. Tra i nuovi modelli annunciati oltre al Renegade, c’è il «C Suv», nel 2017 nuovi modelli o restyling del Wrangler e del Grand Cherokee, poi del Grand Wagoneer. Con il marchio «Jeep», Fca vorrebbe arrivare a vedere 1 milione di unità nel 2014 ha sostenuto il responsabile Mike Manley durante la presentazione del piano industriale. I risparmi stimati dalle sinergie di acquisti e engineering tra Fiat e Chrysler sono di 1,5 miliardi di euro entro il 2018. Il 95% dei volumi totali deriverà da nove famiglie diverse di piattaforme contro le dodici del 2013. Nello slancio progettuale non è stato detto nulla di Lancia. La produzione di vetture Ferrari sarà limitata a 7000 mila unità all’anno.

Quello che Marchionne ha definito «un nuovo libro» nella storia di Fiat e Chrysler ha riscosso l’approvazione di tutti i sindacati, tranne la Fiom che non è stata invitata alla kermesse americana. Quelli italiani si sono detti soddisfatti per il ritorno al lavoro degli stabilimenti, in particolare per gli annunci che riguardano l’Alfa Romeo (5 miliardi di investimenti). Per Ferdinando Uliano (Fim) il polo torinese di Mirafiori e Grugliasco è stato rafforzato con investimenti di due miliardi e due nuovi modelli. Per il ministro del lavoro Giuliano Poletti la scelta di Fca di investire in Italia «è un segnale positivo», mentre il candidato governatore di centro-sinistra al Piemonte Sergio Chiamparino si è augurato che il gruppo mantenga gli impegni su Maserati e i Suv Alfa a Mirafiori. Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti si è detto pronto a investire 4,6 milioni di euro per le infrastrutture e le imprese collegate all’impianto di Cassino.