Il 26 agosto 2015 aveva infranto clamorosamente un tabù, direttamente dal podio di Rimini indifferente ai fischi della platea: «Comunione e Liberazione, la più potente lobby italiana, ha trasformato l’esperienza spirituale in un paravento di interessi personali, finalizzati sempre e comunque al denaro e al potere». Mattia Fantinati, 43 anni, ingegnere veronese, è appena diventato sottosegretario alla Pubblica amministrazione. Come tutti gli altri esponenti del M5S, non è ospite gradito all’edizione numero 39 del Meeting per l’amicizia tra i popoli. Dal 19 al 25 agosto nel quartiere fieristico riparte invece la processione della politica fedele alla «lobby»: da Romano Prodi...