Alle soglie della maggiore età Don Zauker si racconta nell’intervento degli autori Daniele Caluri e Emiliano Pagani, ospiti del FiPiLi Horror Festival, che ha accolto domenica scorsa l’anteprima assoluta del nuovo volume Feltrinelli Don Zauker-l’origine del Male in uscita il 22 ottobre. In 17 anni il prete esorcista nato dalla fantasia della coppia di autori livornesi è stato protagonista prima delle storie di due pagine sulla rivista satirica locale Il Vernacoliere, poi di 4 albi cartonati autoprodotti e autodistribuiti, la cui uscite segnavano un appuntamento fisso per le fiere e i festival sul territorio nazionale.

Partiamo dagli albori…
Lavoravamo sul Vernacoliere già da molti anni. All’inizio Don Zauker piaceva, ma non convinceva. La nostra fama era legata alle altre nostre serie che uscivano sul mensile. Quando valutammo di fare il primo libro, nato da una cover magnifica, un omaggio del grande Massimo Carnevale al nostro personaggio, ne parlammo con la redazione che però non si mostrò interessata. A noi invece il prete continuava a piacere e ci divertivamo. Così scegliemmo l’autoproduzione; trovammo una tipografia che faceva al caso nostro a Rimini e così iniziò l’attesa per gli scatoloni, seguita da lunghe code alle poste per far arrivare il nostro albo a tutti coloro che lo ordinavano attraverso il blog.

Poi le cose sono cambiate.
Abbiamo realizzato 4 albi: Santo Subito, Inferno e Paradiso, Habemus Papam, Venga il mio regno. Siamo stati tradotti in francese e spagnolo e abbiamo ricevuto offerte e proposte da diverse realtà editoriali, ma reputavamo troppo importante la nostra libertà di espressione e per un bel po’ non abbiamo accettato.

Nel 2019 è uscito «Ego te dissolvo» un fumetto inedito, pubblicato da Feltrinelli, e due volumi che racchiudono i 4 albi precedenti: una condizione che avete posto voi all’editore?
In effetti Feltrinelli ci ha lasciato carta bianca e il successo del libro è stato tale da convincere l’editore a chiederci un’ulteriore nuova storia. Ma un personaggio non è carne da macello: disegniamo e scriviamo quando abbiamo qualcosa da dire: Ego te dissolvo è uscito poco dopo la fine del controverso Conte 1, in ottobre. A Don Zauker viene affidata la missione di sradicare il nemico musulmano, il terribile califfo nero, l’Isis, per intenderci. Considerando che ci sono un paio di scene in cui parla a piazze gremite di invasati, facendo ovviamente leva sugli istinti più bassi, appellandosi alla fede cristiana (non a caso è un prete), non è difficile riconoscere il riferimento al protagonista politico di quel momento. Diciamo che per mediare alla richiesta commerciale dell’editore, abbiamo pensato di proporre la riedizione delle storie precedenti…

…che sono state adattate al formato attuale.
Certo, visto che nascevano in un formato francese grande e cartonato, che avevamo scelto noi. Abbiamo lavorato in contatto con i grafici per reimpaginare le vignette, una a una, e seguire per esempio, il processo di riorganizzazione del salto pagina, per mantenere la corretta regia della storia.

Quindi come siete stati accolti dal grandissimo pubblico?
Probabilmente questo è il punto nodale delle nostre ultime vicende editoriali: fino a che ci siamo autoprodotti è stato il pubblico a sceglierci, adesso il nostro lavoro raggiunge un pubblico molto più vasto, per ora con un discreto successo.

È un ottimo risultato per un prodotto difficilmente incasellabile: per quanto sia un prete ignorante, volgare, sessuomane, volutamente lontanissimo dalla morale cattolica, Don Zauker non è semplicemente un personaggio di satira anticlericale.
Non ci interessa etichettarci, ma far riflettere sui meccanismi di potere e sulla facilità con cui ci lasciamo abbindolare e ci facciamo sottomettere.
Infatti la satira normalmente si scaglia contro politici o istituzioni concrete, mentre la nostra vuole essere una critica globale alla società. Per capirci, noi non critichiamo solo il Papa, o la Chiesa, ma tutti quegli atteggiamenti che la religione- cattolica, ma non solo – alimenta nella collettività: il rifiuto del progresso scientifico e della razionalità, in nome della fede o di un bieco credo politico; la superstizione, la corruzione, il progressivo abbandono delle facoltà critiche.
Don Zauker è una cartina tornasole, la summa di tutto quello che sono le nostre mediocrità, è l’antieroe che abbiamo scelto per denunciarla.

Questa settimana siete in libreria con «L’Origine del Male», una raccolta di storie brevi «storiche», più una inedita di 24 pagine, completate da una spassosa appendice-glossario dedicata ai bestemmiatori seriali. A quando una nuova storia lunga?
Probabilmente nel 2021 uscirà l’ultima, che abbiamo appena finito di scrivere. Pensiamo che per chi li crea, i personaggi e le storie abbiamo bisogno di volgere a un finale: crediamo che Don Zauker abbia fatto il suo percorso e sia giusto concludere le sue avventure prima che la sua carica si affievolisca. Cercheremo di svelare le sue origini e il suo turbolento vissuto, di sviluppare le allusioni al suo passato torbido che abbiamo disseminato nelle storie. Un notevole lavoro di ricostruzione, per chiudere in bellezza.

Nel 2017 avete firmato un Dylan Dog «La fiamma», e sui vostri social non molto tempo fa sono apparse vignette che lo ritraggono con Don Zauker. State lavorando a una storia che li vede coprotagonisti?
Stiamo lavorando per Bonelli a una storia di Dylan Dog che uscirà nel 2022, dopo l’ultimo albo Don Zauker, dove i nostri si incontreranno…con i limiti che i personaggi impongono: si sa che Dylan Dog non può morire.