Imperdibile. Tale è la mostra Liberty. Uno stile per l’Italia moderna, fino al 15 giugno negli spazi dei Musei San Domenico di Forlì. Tra fine ’800 e inizi ’900, il Liberty si prefisse il compito di creare un linguaggio artistico nazionale, interprete estetico del progresso scientifico e tecnologico. Contribuendo così ad abbattere i recinti troppo angusti delle identità regionali. Le grandi Esposizioni di Palermo (1891), Torino (1902) e Milano (1906) lo celebrarono, ed esaltarono i capolavori di tanti maestri, realizzati nelle più diverse forme creative. Per la prima volta, una mostra dà testimonianza di ciò attraverso un cammino espositivo che non solo racconta, ma mette a confronto, oltrepassa i nostri confini, imbocca vie trasversali. La bellezza delle opere fanno volare le due ore di visita, tempo minimo necessario. (Info 199151134, mostraliberty.it.). Una guida che conduca per mano è preziosa. Noi ci siamo affidati alla giovane e molto brava Lisa Rodi, 328/4128642.

Proprio Lisa, appassionata anche dell’arte del vino e del buon cibo, ci ha fatto varcare la soglia del Don Abbondio, in piazza Guido da Montefeltro16, pochi metri da San Domenico. Tre sale, di cui una al piano superiore, colori caldi alle pareti, arredi in legno, piccolo bancone, lavagna con i vini in mescita, per quella che era un’osteria dove contadini, braccianti, operai, venivano a mangiare la trippa. Cui Don Abbondio è rimasto fedele. Locale della rete dei Presidi Slow Food, qui si gustano deliziosi e rari formaggi e salumi, piatti della tradizione romagnola, dolci. C’è anche una bottega dove acquistare prodotti del territorio. Guida lo staff Simone Zoli, grande simpatia. Le porte rimangono chiuse il lunedì a pranzo e la domenica a cena.

Da non mancare. Il suggerimento a seguire interesserà i fumatori, che sognano di accendere una sigaretta dopo il caffè al tavolo di un ristorante. La vecchia Forlì, via Maldenti 1, cinque minuti a piedi da piazza Saffi, tel. 0543/26104, ha una grande sala riservata ai tabagisti. Ciò predisporrà la categoria a gustare ancor di più la bella carta, divisa tra carne e pesce, preceduta da ricche proposte di antipasti e chiusa da ottimi dessert. Tutto nel rispetto della tradizione anche per quanto riguarda il vino, cioè il San Giovese. Spuntini gustosi (piadine e dintorni) a La Contadina, via Caterina Sforza 40, sempre nel centro storico; buon pesce, prezzi onesti e ambiente piacevole a Delizie in cucina, piazzetta della Misura (un angolo nascosto di Forlì), aperto tutti i giorni. Chi volesse trasformare l’occasione della mostra in un weeekend, troverà buona sistemazione all’Hotel della Città, Corso della Repubblica 117. In questo periodo, una doppia con prima colazione, prenotata on line, hoteldellacitta.it, costa 66 euro. L’hotel, disegnato dall’architetto Gio Ponti, conserva in alcune stanze e negli spazi comuni, mobili e ceramiche realizzati dal Maestro. Annesso all’hotel, il ristorante La bella Romagna. Raccomandati passatelli e i cappelletti in brodo.

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