Domenico Fiordalisi, 54 anni, è arrivato a Tempio alla fine dell’agosto del 2013. Nei cinque anni precedenti aveva guidato la procura di Lanusei, legando il suo nome alle inchieste sull’inquinamento del poligono interforze di Quirra e sull’abusivismo edilizio sulle coste dell’Ogliastra. Quando giunse in Sardegna, Fiordalisi aveva alle spalle una più che ventennale esperienza nei settori civile e penale, compresa, tra le altre attività, quella nelle procure di Paola, Rossano, Cosenza e alla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, dove è stato impegnato in numerosi procedimenti contro la criminalità organizzata. A Lanusei Fiordalisi ha trovato una realtà ad alta tensione criminale: omicidi, rapine, attentati ad amministratori, piantagioni di droga, giri di usura, truffe. Molti processi riaperti e sono in fase dibattimentale a Cagliari. Ma è al caso Quirra che Fiordalisi ha dedicato il maggiore impegno, chiedendo il rinvio a giudizio, con l’accusa di omissione dolosa e aggravata di cautele contro infortuni e disastri, di sei ex comandati succedutisi al poligono fra il 2004 e il 2010 e di due comandanti dell’aeronautica di Capo San Lorenzo.