Le Alpi Apuane sembrano non avere pace e allora i Comitati locali, impegnati da anni nella difesa di queste meravigliose montagne, hanno lanciato per il prossimo 31 marzo, una grande manifestazione per abbracciare con un gigantesco girotondo, il Monte Procinto. Quel torrione di calcare che si innalza verso il cielo con sguardo verso il mare, cantato da Ludovico Ariosto e che oggi ricade nella protezione europea attraverso la Rete Natura 2000, rischia di entrare nella lunga storia delle devastazioni causate dall’insostenibile estrazione del marmo. Come dice Eros Tetti, una delle figure storiche della battaglia in difesa delle Apuane, per la politica questo lembo di montagne tra riviera tirrenica e crinale appenninico, continua ad essere area di sfruttamento di una risorsa più che limitata, ignorando completamente il valore ambientale e culturale di rilevanza europea. In questo momento la battaglia è tutta concentrata su una riuscitissima petizione, ad oggi quasi 10.000 firme, per cercare di fermare quella parte del Piano di Attuazione di Bacino Estrattivo del comune di Stazzena dove ricade il Monte Procinto. Un piano d’estrazione che rientra nella più vasta pianificazione del Piano Regionale delle Attività Estrattive della Toscana. I promotori della manifestazione del 31 marzo a cui hanno aderito moltissimi comitati locali ed associazioni nazionali come : Legambiente, WWF, Italia Nostra, CAI, Federtrek , ecc; denunciano il fatto che i 28 ettari di nuova attività estrattiva comporta, sostanzialmente, l’apertura di nuove cave e non è certo un semplice ampliamento dell’esistente. Come denuncia un documento molto analitico redatto da Legambiente questo, purtroppo, è solo il primo atto di una serie di altri provvedimenti che il comune di Stazzena che nei prossimi mesi estenderà per altre decine di ettari le cave nei bacini estrattivi limitrofi. Sempre dai dati forniti da Legambiente, la devastazione paesaggistica sarà irreversibile e questo da anni è sotto gli occhi di tutti in tutta l’area delle Apuane, come pesante sarà l’impatto ambientale. L’attività estrattiva, ovviamente, non potrà continuare all’infinito, a meno che non si voglia arrivare alla devastazione totale annullando qualsiasi altra prospettiva di futuro sostenibile per le comunità locali. Nello specifico si parla della contrazione significativa della copertura forestale, di apertura di nuove strade e piazzali, il tutto accompagnato dalla diffusione di polveri sottili e rumori connaturati all’attività estrattiva.

Continuare a pensare di creare occupazione devastando le risorse della Garfagnana e della Lunigiana e del territorio limitrofo, vuol dire bendarsi gli occhi e continuare a danneggiare quelle tante esperienze virtuose che da molti anni stanno puntando sul turismo legato all’escursionismo, al recupero di colture agricole di montagna, all’enogastronomia di qualità e alla promozione del grande patrimonio storico- culturale: tutte attività sostenibili dal punto di vista sociale ed ambientale e che hanno bisogno, come il pane, di un paesaggio capace d’offrire emozioni autentiche. La manifestazione del 31 marzo sarà l’occasione per conoscere da vicino la bellezza del Monte Procinto ed ascoltare dagli organizzatori, le piccole grandi storie di chi sta provando a dare alle Apuane un futuro cave-free: tanti sono i giovani che ci stanno provando in forma individuale o cooperativa.

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