La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese si è accorta ieri che la sua polizia ha picchiato gli studenti domenica 23 gennaio al Pantheon di Roma e a Torino, Milano e Napoli il 28 gennaio. A poche ore dalla morte di Lorenzo Parelli, 18 anni schiacciato da una putrella nell’ultimo giorno di stage in una fabbrica di xxx a Udine(ieri si sono tenuti i funerali) i ragazzi in tutta Italia protestavano contro l’obbligo di alternanza scuola lavoro a 1,5 milioni di coetanei che non trasforma solo l’istruzione in una formazione all’impresa ma espone a ogni tipo di rischio, anche mortale, gli adolescenti a contatto con la violenza del mercato del lavoro. Per di più in un paese dove è in corso una strage quotidiana di lavoratori nell’impotenza del governo che continua a non intervenire con veri strumenti che mettano finalmente un argine a questo massacro. Insomma la scuola maestra della vita capitalista, e dei manganelli per chi la critica e, in questi giorni, ha detto: «Sotto quella putrella di 150 chili poteva trovarsi ciascuno di noi».

L’INQUILINA del Viminale ha diramato una «nota» a poche ore dalle manifestazioni di domani contro l’alternanza scuola-lavoro imposta dal Pd di Matteo Renzi (quello di Letta continua la strategia della tanatosi: fare finta di nulla), e le regole della maturità 2022 imposte dal ministro dell’Istruzione Bianchi, sempre in quota Pd. Come copione, Lamorgese ha attribuito a terzi, gli «infiltrati», la causa di interventi di ordine pubblico che hanno spaccato le teste a studenti di sedici anni o poco più. Ricostruzioni respinte dagli studenti feriti che denunciano cariche a freddo indiscriminate che, tra l’altro, hanno oscurato le critiche all’alternanza scuola lavoro come educazione allo sfruttamento.

DOPO avere vietato le manifestazioni nei centri storici usando norme da stato di emergenza, una strumentalizzazione dell’emergenza pandemica che ha privato gli studenti del loro diritto di manifestare, in particolare a Torino, il ministero dell’Interno ieri ha dato un’altra linea «del confronto e dell’ascolto», ha evocato un «patto destinato alle nuove generazioni» che «sappia coinvolgere tutte le istituzioni e l’intera società civile». Al di là delle chiacchiere, Lamorgese sostiene di avere «sensibilizzato» i prefetti e questori. Tradotto: mettete giù i manganelli contro chi protesta contro una politica del lavoro e della scuola. In una riunione del Comitato provinciale per l’ordine pubblico tenuto ieri a Torino il sindaco Lo Russo ha invitato a «aprire un dialogo» con gli studenti: «Siamo ottimisti, l’istanza è stata accolta» ha detto.

A CASTIONS DI STRADA (Udine)ieri come dicevamo si sono tenuti i funerali di Lorenzo Parelli. Il corteo funebre è stato accolto e «scortato» dagli amici della vittima, in sella alle loro motociclette e scooter, che erano anche la grande passione di Lorenzo. Centinaia di persone si sono date appuntamento fuori dalla chiesa del paese. Il parroco ha accolto il feretro per impartire la benedizione prima di entrare in chiesa. Al termine della funzione sono stati gli amici di Lorenzo ad aprire la strada del carro funebre, in moto, fino al cimitero. Le moto erano una delle sue passioni.

«LA SICUREZZA e la salute, la scuola e il lavoro richiedono adeguati strumenti di accompagnamento e protezione, strumenti che forse, nella triste perdita di Lorenzo, sono mancati – hanno scritto in una lettera i genitori e la sorella – Questa vicenda ci sembra infatti richiedere, innanzitutto, un periodo di silenzio, di riflessione. Questo volontario isolamento non implica mancanza di considerazione per la funzione assai importante che il mondo dell’informazione può e deve svolgere sul tema della sicurezza e della salute, nella scuola e nel lavoro. Due momenti cruciali nella vita di un giovane».

IL MINISTRO del lavoro Andrea Orlando, nel frattempo, ha annunciato di volere aprire un altro tavolo insieme a quello dell’Istruzione Bianchi «per rivedere complessivamente tutte le fasi in cui i ragazzi vanno sui luoghi di lavoro. Si tratta di fare in modo che non si vada semplicemente in luoghi di lavoro ma in luoghi che abbiano una sorta di certificazione ulteriore, una specie di bollino blu». Il «bollino blu»…