29clt2bassa

Domani ci sarà il secondo incanto dell’asta che potrebbe portare alla vendita di una parte dei volumi della biblioteca dell’Istituto italiano per gli Studi filosofici di Napoli. Dopo il sacco della biblioteca dei Girolamini, con gli antichi tomi venduti illegalmente, un altro pezzo di storia potrebbe andare disperso, seppure legalmente. Dal 2009, da quando cioè Giulio Tremonti cancellò i finanziamenti statali all’istituto, la sopravvivenza del patrimonio librario raccolto da Gerardo Marotta, nonché le attività di ricerca, sono minacciate dai debiti.

A giugno scorso fu Equitalia a bussare alle porte di Palazzo Serra di Cassano, adesso è uno dei creditori che ha ottenuto la messa all’asta di parte dei volumi per pagare il debito accumulato, volumi selezionati tra i più preziosi. Il primo incanto (andato deserto) c’è stato il 16 ottobre (prezzo base 31mila euro) per sedici libri editi tra il XVI e il XIX secolo: tra essi, due cinquecentine, Vite de’ pittori, scultori, ed architetti napoletani non mai date alla luce da autore alcuno dedicate agli eccellentiss. signori, Eletti della fedelissima citta di Napoli scritte da Bernardo De Dominici napoletano (stampato a Napoli dall’editore Ricciardi nel 1742), Gerusalemme liberata del 1888, Elementi di metafisica di Antonio Genovesi edito a Napoli nel 1760. Quest’ultimo particolarmente caro a Marotta: «Genovesi occupò la prima cattedra di Economia politica in Europa e da lì combatté per una maggiore attenzione al sociale da parte dell’economia».

Domani la base d’asta scenderà a 24.800 euro, ma è probabile che andrà deserta. L’appuntamento successivo sarà il 13 novembre con le offerte in busta chiusa, prezzo base 5.166,67 euro. «Speriamo, tramite una raccolta fondi, di salvare i libri – spiega il figlio di Gerardo Marotta, Massimiliano – oppure il Mibact potrebbe esercitare il diritto di prelazione, evitando così la vendita ai privati». Si è arrivati a questo anche perché l’istituto attende dal 2008 la sede acquistata dalla regione Campania con fondi europei (i locali ex Coni a Monte di Dio). Con l’arrivo di Stefano Caldoro nel 2010 si è fermato tutto e il fitto dei depositi ha distrutto economicamente la famiglia Marotta, che ha persino venduto la casa di Roma donata dal matematico Renato Caccioppoli.

La biblioteca è attualmente dispersa, e quindi non consultabile, tra i locali a pagamento di Napoli e Casoria e l’ex manicomio Leonardo Bianchi (in questo caso senza costi). Il consulente del neogovernatore De Luca, Sebastiano Maffettone, ha offerto i locali dell’Istituto Colosimo, il sindaco di Napoli degli spazi attrezzati e sorvegliati a Ponticelli in attesa del bando di gara per mettere finalmente a norma la sede ex Coni. Dal prossimo anno potrebbe anche arrivare un sostegno economico da regione e ministero. «Senza cultura – conclude Massimiliano Marotta – ogni libro è incomprensibile, a cominciare dalla Costituzione. I cittadini sono storditi dalla crisi e dal mercato ma il mercato è come l’Eternit: è duttile e utile ma può essere letale».