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La montagna delle trincee nel centenario della Grande Guerra, ma anche il luogo – fra terra e cielo – in cui il confine, il limite o la frontiera si stemperano. Da domani sera Auronzo di Cadore (Belluno) ospita il lungo week end della seconda edizione di #Sconfini.

È il Dolomites Unesco LabFest che nella suggestiva cornice del «patrimonio dell’umanità» propone una sorta di itinerario che spazia dalla musica al teatro, dal gusto alla riflessione, fino alla scoperta di un altro modo di vivere la montagna.

Il sipario si alza con l’originale caccia al tesoro tecnologica sul monte Piana: Geocaching con «Storie di uomini e filo spinato» per cui sono aperte le iscrizioni nel sito Internet. E alle ore 18 al cinema Kursaal di Auronzo l’inaugurazione ufficiale del festival. Nel cartellone di #Sconfini 2015, la prima giornata prevede la presentazione del libro di Marco Boato «Alexander Langer. Costruttore di ponti», mentre poi Michele Sambin e Pierangela Allegro mettono in scena lo spettacolo teatrale e musicale inedito «Segni nel tempo», dedicato a Langer a vent’anni dalla scomparsa. Sabato c’è il concerto di Piccola Bottega Baltazar in concerto con il suo laboratorio elettro-acustico che con cura artigianale lavora sulle nuove forme di musica folk. Ma anche le biciclette danzanti della Compagnia Arearea. Domenica ospiti del festival di Auronzo due «icone» dell’alpinismo: Nives Meroi che con la scalata in vetta al Manaslu nell’ottobre 2008 è una delle poche donne ad aver conquistato 11 ottomila; Maurizio Zanolla aka Manolo, uno dei pionieri dell’arrampicata libera in Italia senza tentazioni competitive. Tocca soprattutto a loro esplorare l’idea di superamento del limite, tra le crode di casa come sulle cime dall’altra parte del mondo.

Dolomites Unesco LabFest è anche l’occasione per assaggiare i piatti ed i prodotti tipici delle Dolomiti che in piazza Santa Giustina avranno la loro vetrina per tutte le tre giornate.

«Le Dolomiti sono state storicamente luogo di scontro, ma anche spazio di incontro e collaborazione, area di scambi e attraversamenti, palestra ideale per misurarsi con i propri limiti, paesaggio condizionante e ostacolo. Nel festival puntiamo ad esplorare – nelle sue molte sfaccettature – il tema del confine. Il tutto ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo, che da fronte di guerra, sono oggi uno dei simboli del Patrimonio Unesco nel mondo» anticipano alla Fondazione che organizza la manifestazione, destinata ad «emigrare» di anno in anno nelle varie province ai piedi della catena dolomitica.
Ad Auronzo, intanto, è già approdato «DolomitiArtRock» a palazzo Corte Metto: è la mostra fotografica del microcosmo delle rocce dolomitiche con scatti di Bernardo Cesare. Venerdì pomeriggio il progetto viene presentato al pubblico, mentre sabato (ore 17) è in calendario un laboratorio didattico (Rocce alla Julienne), ispirato ai contenuti della mostra.

Per ogni ulteriore informazione, 0436.867395 oppure il sito Internet del festival.