«Quest’anno al 3 ottobre, in Italia, c’erano ancora almeno 1.600 fenicotteri, che sono stati osservati da volontari e operatori della Lipu in diverse regioni. Non è una bella notizia, racconta Danilo Selvaggi, direttore generale di una delle più antiche organizzazioni ambientalista del Paese, la Lega Italiana Protezione Uccelli (www.lipu.it), fondata nel 1965 con lo scopo principale di contrastare l’eliminazione degli uccelli e di promuovere la conservazione della natura mediante l’educazione ambientale e la tutela della biodiversità.

SI TRATTA DI UNA NOTIZIA NEGATIVA, anche se «la presenza dei fenicotteri è, di per sé, una nota positiva, perché si tratta di una specie assai rara, la cui popolazione è cresciuta e si è diffusa di più sul territorio, in relazione al miglioramento di alcuni habitat», sottolinea Selvaggi. Cita l’esempio della Riserva della Saline di Priolo, in provincia di Siracusa, dove quest’anno sono arrivate fino a 500 coppie di fenicotteri, in quella che è un ex area industriale del polo petrolchimico, riconosciuta come Sito di interesse nazionale (Sin) da bonificare e oggi rinaturalizzata mediante la creazione di un’area umida. La presenza dei fenicotteri a inizio ottobre, però, spiega il direttore della Lipu, «lascia pensare che dal punto di vista climatico qualcosa non torni, e lo stesso vale per le rondini che normalmente a fine agosto vanno via», si spostano verso l’Africa alla ricerca di climi più temperati. Fenicotteri e rondini (almeno un migliaio) sono stati osservati nell’ambito dell’Eurobirdwatch 2021, il più importante evento di birdwatching organizzato in tutta Europa da BirdLife International (a cui Lipu è affiliata) nel weekend del 2 e 3 ottobre.

L’EVENTO SI E’ SVOLTO IN CONTEMPORANEA in 41 Paesi europei e ha visto la partecipazione di 28 mila persone in 1.800 eventi. In Italia si sono tenuti 43 appuntamenti, dal Piemonte alla Sicilia, che hanno permesso di osservare oltre 38 mila esemplari, catalogandoli per specie e contribuendo alla raccolta dati per un totale di 7 milioni di uccelli selvatici osservati in Europa nella due giorni di attività. Fenicotteri – 800 sono stati visti allo stagno di Capoterra (Ca), 340 al Delta del Po, oltre 300 alla Riserva naturale saline di Trapani, Paceco, Stagnone di Marsala (Tp) e 100 alla Riserva Saline di Tarquinia, nell’Alto Lazio – e rondini sono indicatori di un equilibrio climatico compromesso: «Le rondini – riprende Selvaggi – vanno via quando avvertono che l’aria inizia a rinfrescarsi e ad agosto in Italia di solito il tempo si guasta, con le prime perturbazioni. Ma quest’anno il caldo si è prolungato fino alla prima settimana di ottobre. Questo fa sì che gli uccelli migratori che arrivano dall’Africa a riprodursi, generalmente a marzo, per poi tornare dopo l’estate, sono ancora qui, mentre si preparano ad arrivare i migratori svernanti, pettirossi, tordi e anatre, che dopo essersi riprodotti nel nord Europa scendono in Europa meridionale a passare l’inverno, per poi tornare in nord Europa a partire da gennaio, febbraio, prima della Primavera. Questi invece stanno anticipando il loro ritorno, perché gli inverni si fanno più caldi». Conclusione: «C’è uno sfasamento generale».

DAL CENSIMENTO, LA LIPU HA TRATTO un’altra indicazione che dovrebbe allarmare, legata alla presenza di specie alloctone invasive e in particolare dell’usignolo del Giappone. Si tratta di una specie esotica, proveniente dalla Cina che sta aumentando come specie residente in regioni come Liguria, Emilia-Romagna e Toscana, con 9 individui notati in 3 siti durante l’Eurobirdwatch, a Bozi Saudino (La Spezia), all’Oasi Lipu Massaciuccoli (Lucca) e nell’Oasi Lipu Castel di Guido (Roma). L’usignolo del Giappone, senz’altro fuggito dalla cattività, rischia di diventare, nei prossimi anni, la specie dominante in ambienti di macchia mediterranea e di impattare le nostre specie residenti come l’occhiocotto.

«UN ALTRO CASO RIGUARDA i parrocchetti, pappagallini verdi abituati a climi tropicali e caldi che ormai si adattano benissimo, tanto che Roma ne è piena», spiega Selvaggi. «Queste specie esotiche rischiano di stravolgere, in prospettiva, gli equilibri di alcuni ecosistemi – commenta Marco Gustin, responsabile Specie e ricerca della Lipu e coordinatore della raccolta dati dell’Eurobirdwatch in Italia -. Non possiamo che rispondere a questi fenomeni con politiche sempre più attive di ripristino e conservazione degli habitat naturali e di lotta ai cambiamenti climatici».

L’EUROBIRDWATCHING, PERO’, è anche un momento di festa in natura, che in Italia diventa anche una gara di avvistamento per appassionati, il Big Day organizzato dalla Lipu. Nel nostro Paese lo storno è risultata la specie più osservata (7368 individui), seguito dal gabbiano reale (3892) e dalla folaga (3623). Tra le osservazioni speciali, da segnalare l’anatra marmorizzata (Vasche dell’Arnetta – Lonate Pozzolo, Varese), il mignattaio (Delta del Po e Saline di Priolo), le morette tabaccate (Bozi di Saudino, Arcola). In Europa il record di partecipanti dell’Eurobirdwatch 2021 è stato registrato in Ungheria (5415), mentre il maggior numero di uccelli avvistati è stato in Finlandia (1.550.000).

TRA LE SPECIE OSSERVATE IL PIRO-PIRO fulvo in Finlandia e Svezia, il piro-piro pettorale in Ungheria, Finlandia e Romania, il gipeto in Svizzera, il calandro maggiore e lo zigolo boschereccio in Olanda, l’aquila delle steppe in Uzbekistan, la pispola golarossa in Lituania e Ungheria. Specie rare: biodiversità da tutelare.