Un festival a basso budget e a alta qualità. È questa la scommessa di Doc Lisboa, il festival del documentario (molto contaminato) che «occupa» la capitale portoghese in questi giorni. Più sale, tra sede storica del Culturgeis, la sala Sao Jorge e quelle della Cineteca, sparse nella città, moltissimi ospiti, un pubblico giovane e variato; studenti e cinefili di «vecchia data» che si dividono le visioni secondo la proposta. Può così capitare di rimanere fuori all’inizio del pomeriggio da uno dei film della retrospettiva dedicata a Peter Watkins, il molto premonitore Punishment Park (1970) in cui il regista inglese –...