In queste settimane abbiamo studiato la storia dei popoli della Mesopotamia…. Abbiamo visto che tante volte i popoli si spostano, si mettono in viaggio…. È così dal tempo dei tempi, come si dice…. Anche adesso è così…. Mi spiegate con parole vostre perché?

«Secondo me si mettono in viaggio se stanno male. Perché abbandonano un posto per trovarne uno migliore e vivere meglio con la loro famiglia».

«Anche io, per esempio…. Prima mio padre è venuto qui in Italia dall’Egitto. Dopo, quando ha trovato il lavoro e la casa, ha chiamato anche la sua famiglia, cioè noi e la mamma. E adesso siamo tutti qui insieme ad abitare in Italia».

«Io sono rimasto colpito che sono 240 milioni le persone che oggi migrano nel mondo perché io pensavo che erano meno… Invece c’è un grande movimento… Questo, per me, vuol dire che tutti vogliono stare bene e trovare un posto migliore da vivere, ma non so se lo trovano….».

Chi mi sa dire bene le ragioni per migrare…

«Sono tanti, ma per me quasi tutti migrano perché nel loro Paese non c’è abbastanza lavoro. Senza lavoro non hanno soldi e senza soldi non possono avere una casa, sposarsi, fare dei figli…. Allora non possono vivere, non possono fare niente… Per questo se ne vanno in cerca di fortuna, per stare meglio e vivere meglio sia loro sia le loro famiglie».

«In Italia ci sono molti stranieri, mi ha detto mio zio, ma lui dice che in Francia e in Germania ce ne sono di più che da noi….».

«Per me alcuni scappano dal loro Paese perché c’è la guerra, per esempio. Oppure ci sono troppe montagne e poche pianure e allora non si riesce ad avere abbastanza cibo per tutti. O anche la guerra: se cadono delle bombe non puoi vivere bene, hai sempre paura che muori tu o uno della tua famiglia, per questo se ne vanno in cerca di posti migliori dove abitare».

«Nella lettura c’era scritto che il 20 Giugno è la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato».

«Anche i miei genitori, in Sicilia, non riuscivano a trovare lavoro, allora sono venuti qui in Emilia per lavorare e farsi la casa e la famiglia. Se loro non potevano venire, magari non avevano il lavoro e non nascevo neppure io».

«Ci sono tanti motivi perché uno deve andare via dal suo Paese, anche se secondo me tutti vorrebbero restare a vivere nel Paese in cui sono nati. Per esempio, ci può essere la carestia, cioè che non c’è più da mangiare per tutti e puoi morire di fame. O per il lavoro. O per il clima troppo freddo o troppo caldo».

«Ci sono anche i terremoti, gli uragani, gli tsunami che possono distruggere tutta la tua casa e allora dopo devi andartene per trovare del lavoro e costruirtene un’altra».

«Io ho capito che la cosa più importante per me è il lavoro perché se non hai il lavoro fai fatica a vivere in ogni parte del mondo. Infatti se non c’era il lavoro qui in Italia, o se magari tra un anno o due non c’è, noi ce ne andiamo via anche dall’Italia. Anche se io sono nato in Italia e loro in Marocco. Magari possiamo andare in Francia o in Svizzera, non lo so. Se invece c’è il lavoro, noi rimaniamo a vivere qui».

«Molti vengono in Italia da Paesi più poveri, perché dipende anche dalla povertà o dalle ricchezze, anche dal mangiare. Se in alcuni Paesi non c’è più da mangiare, allora cosa ci stai a fare?».

«Sì, è vero, perché l’euro costa di più di altre monete. Anche per questo ci sono tanti migranti che vogliono andare a vivere nei Paesi come l’Italia».

«Sì, è vero. L’euro è famoso. Altre monete hanno un nome che non mi ricordo».

«Ci sono anche tanti ragazzi che muoiono di fame. Noi facciamo sempre la raccolta per aiutarli, in parrocchia, la raccolta di soldi. Anche le scuole: non tutti vanno a scuola, molti bambini vanno a lavorare da piccolissimi e in tanti muoiono».

«I migranti sono uomini, donne, bambini e bambine che da soli, o in gruppi, lasciano il Paese dove sono nati, il loro Paese di origine, per andare ad abitare in Pesi diversi dove sperano di vivere una vita migliore».

«Anche alla tv io ho visto molti che migravano, cioè venivano in barca fino in Italia, dall’Africa, dal Marocco, dalla Tunisia…. con barche molto piccole… E tante volte alla tv dicono che loro sono morti, non sono riusciti ad arrivare qui da noi in tempo perché c’era il mare infuriato e sono annegati».