Dopo alcune prove recenti dove l’affanno di stare al passo coi tempi soffocava una manciata di intuizioni brillanti, Debbie Harry e Chris Stein ritornano con un album sganciato dall’ansia di modernità per ripercorrere quelle Parallel Lines che hanno tracciato il percorso dei Blondie. Con l’ausilio di ospiti, e autori, come Johnny Marr, Laurie Anderson e Joan Jett, il gruppo sembra abbandonarsi a una salutare escursione nei ritmi familiari disco-new wave, cesellando anche un paio di brani, ad esempio Fun scritta da Dave Sitek dei Tv on the Radio, di sicura futura presa live. Non tutto regge l’urto dei decenni sulle spalle, nonostante l’intatto carisma di Debbie, ma la sensazione generale di una maggiore spensieratezza, mixata a una percezione di sano divertimento, diventano, a sorpresa, la chiave indulgente di un disco assolutamente non necessario ma ricco di dinamismo
Discese ardite e risalite per Debbie Harry
Note sparse. Con «Pollinator» si riaffacciano alla ribalta discografica i Blondie, sempre con la carismatica presenza della cantante. Un album sganciato dall'ansia di modernità di precedenti lavori
Note sparse. Con «Pollinator» si riaffacciano alla ribalta discografica i Blondie, sempre con la carismatica presenza della cantante. Un album sganciato dall'ansia di modernità di precedenti lavori
Pubblicato 7 anni faEdizione del 14 giugno 2017
Pubblicato 7 anni faEdizione del 14 giugno 2017