In solo una settimana la bozza di parere della Corte Suprema in cui si parla di cancellare il diritto federale all’aborto, trapelata dalla Corte Suprema e resa pubblica da Politico, ha già cambiato molte cose nel panorama politico degli Stati uniti.

Tutti le principali figure istituzionali in posizione di potere, e tutte quelle che vorrebbero arrivarvi, devono confrontarsi con l’argomento, e molti percepiscono anche le enormi opportunità politiche correlate a questo tema e a questo momento storico.
Mentre i governatori democratici si stanno impegnando a difendere il diritto all’aborto contro le leggi repubblicane che cercano di vietarlo, il Gop deve invece misurarsi con una prova che potrebbe complicare quello che fino a una settimana fa si preannunciava come una facile passeggiata elettorale.
La questione, come era prevedibile, domina il discorso politico Usa e viene affrontata da ogni angolatura. Sul tema si è espressa anche la segretaria del Tesoro Janet Yellen, la quale ha affermato che vietare l’aborto sarebbe “molto dannoso” anche per l’economia, in quanto ridurrebbe la capacità delle donne di destreggiarsi fra carriera e famiglia.
“Eliminare il diritto delle donne a prendere decisioni su quando e se avere figli avrebbe effetti molto dannosi sull’economia e riporterebbe le donne indietro di decenni”, ha affermato Yellen durante un’audizione della commissione bancaria del Senato, aggiungendo che la sentenza del 1973 ha aiutato le donne a finire gli studi e ad aumentare il potenziale di guadagno, portando a una maggiore partecipazione delle donne alla forza lavoro.
“La ricerca mostra – ha continuato Yellen –  che negare alle donne l’accesso all’aborto aumenta le loro probabilità di vivere in povertà o la necessità di assistenza pubblica”.
Poco dopo la sindaca democratica di Chicago Lori Lightfoot ha annunciato una manovra chiamata “Justice for All Pledge”, e che la città stanzierà ulteriori $500.000 per aumentare le possibilità di accesso alle interruzioni di gravidanza, promettendo che Chicago diventerà un'”oasi” per le donne in cerca di aborto, se Roe vs Wade verrà cancellata.
Il finanziamento di cui ha parlato Lightfoot proviene dal Dipartimento della salute pubblica di Chicago, ed è pensato per fornire alloggio, trasporto, cibo e altri mezzi di sostegno alle donne degli stati vicini che hanno bisogno di interrompere una gravidanza ma che non hanno i mezzi per sostenere il viaggio  e la permanenza in un altro stato. Lightfoot ha definito “necessaria” la mossa della sua amministrazione: “Siamo pronti a combattere. Siamo pronti per organizzarci. Siamo pronti a fare tutto ciò che serve. Non rimarremo a guardare i nostri diritti scomparire come fumo”.
Nelle stesse ore l’amministrazione della Louisiana ha avanzato un disegno di legge che va nella direzione opposta, proponendo di trattare l’aborto come un reato di omicidio, e il leader della minoranza Gop al Senato Mitch McConnell ha già dichiarato che un divieto federale all’aborto è “possibile”.
Alla richiesta di commenti sulla dichiarazione di McConnell, l’addetta stampa della Casa Bianca Jen Psaki ha risposto che esiste un “serio rischio” di un divieto nazionale. “Mitch McConnell e altri repubblicani al Congresso stanno parlando di un divieto nazionale del diritto di scelta delle donne”, ma ha aggiunto che è impossibile che si realizzi durante la presidenza Biden.
Ciò che temono in molti è anche  che la svolta reazionaria non si fermi al diritto all’aborto.
Il governatore super repubblicano del Mississippi Tate Reeves si è più volte rifiutato di escludere la possibilità che il suo Stato metta al bando alcune forme di contraccezione.
Come per il diritto all’aborto, anche per la contraccezione non esiste un diritto costituzionale che difenda esplicitamente i metodi di pianificazione familiare. La Corte Suprema aveva stabilito in Griswold vs Connecticut, un caso del 1965, che le coppie sposate avevano il diritto di accedere ai mezzi per il controllo delle nascite, come parte di un “diritto alla privacy” che può essere dedotto dal divieto del Terzo Emendamento di costringere gli statunitensi ad ospitare i soldati nelle loro case, dal Quarto Emendamento che garantisce loro il diritto di essere liberi da “perquisizioni e sequestri irragionevoli”, dalla protezione del Quinto Emendamento contro l’autoincriminazione e dall’affermazione del Nono Emendamento secondo la quale gli americani godono di  diritti che non sono esplicitamente enunciati dalla Costituzione.
“Permetteremmo alla polizia di perquisire i sacri recinti delle camere da letto coniugali alla ricerca di segni rivelatori dell’uso di contraccettivi? – aveva scritto giudice William Douglas nel 1965 – L’idea stessa è ripugnante per le nozioni di privacy che circondano il rapporto matrimoniale”.
Quasi sessant’anni dopo questa non sembra più un’idea così peregrina