Madalina, attivista del movimento per il diritto all’abitare a Roma, di origine rumena, ha ricevuto un provvedimento di allontanamento dal territorio italiano per cinque anni. Lo denuncia il movimento dei Blocchi Precari Metropolitani (Bpm) secondo il quale questo è un “dispositivo confezionato su misura per prendere di mira gli attivisti sul piano personale, come accaduto recentemente in Giambellino e a Cosenza, criminalizzandoli e delegittimando le istanze sociali di cui si fanno portatori come problemi di criminalità comune e di ordine pubblico. Nei giorni del trionfo del populismo penale e giudiziario, ribadiamo che non faremo un passo indietro per difendere la legittimità delle lotte che portiamo avanti, il nostro diritto all’autodeterminazione e la libertà di movimento”.

Il decreto del prefetto della Capitale ha raggiunto l’attivista pochi giorni fa e impone di lasciare il paese “entro 30 giorni” perché “gli atti e i comportamenti posti in essere, anche reiteratamente, dal soggetto sopra generalizzato evidenziano la mancanza di integrazione”. Motivazione contestata dai Bpm secondo i quali “Madalina vive a Roma da più di dieci anni. In questo periodo di tempo non solo ha studiato, lavorato, dato vita progetti sociali e culturali costruendo la propria vita, le proprie amicizie e gli affetti più cari. E’ un’attivista che si è battuta per il diritto alla casa. Dunque una donna perfettamente “integrata”, che ha deciso di non accettare passivamente le condizioni di sfruttamento ma di schierarsi per difendere la libertà e i diritti di tante persone in questa città”.

Tra le motivazioni dell’atto si elencano inoltre la “radunata sediziosa e la violazione sulle disposizioni su riunioni in luogo pubblico”. “Retaggi del regime fascista nel codice penale con cui si sanziona, anziché l’azione commessa, il carattere del singolo considerato non disponibile alla sottomissione” è il commento del movimento per il quale “il provvedimento di allontanamento è un atto di violenza poliziesca che mira a sradicare Madalina dalla realtà sociale, affettiva, lavorativa cui è legata. Il tutto in mancanza di sentenze di condanna e anche sulla base di indagini archiviate. Madalina deve essere quindi allontanata per quello che è e per il suo attivismo sociale. Non accetteremo che Madalina venga allontanata dall’Italia e posta al confino”.