E se per creare un giardino si ricorresse al metodo di piantare semi e aspettare di vederli crescere, usando magari soltanto cento bustine, pescandoli da una pila di cataloghi di vivai specializzati da sfogliare e scegliendoli dalla propria personale antologia di infatuazioni e simpatie, per non dire affinità? PIANTE DELL’INFANZIA, ombrellifere giganti, annuali dai nomi e colori evocativi di predilezioni variamente incontrate. Insomma, quel che ci serve (come quando si scelgono i semi per far l’orto) per soddisfare il nostro gusto e piacere. Sottraendosi al criterio dominante che vuole il giardino, almeno in buona parte, disegnato e progettato. È quel...