La maschera antigas con cui copre il volto non è in sé una novità, con la differenza che per Junior Cally significa, nel tempo della ipervisibilità, un modo per raccontarsi senza un riconoscimento visivo. Ci entro dentro è il suo album di esordio, malgrado la maschera, poco mistero e molta concretezza il suo è un rap personalissimo, in alcuni brani adotta gli stilemi della trap (Ci entro dentro) ma per lo più sono le basi dance (in Bulldozer per esempio) a dettare il tempo. Il disco è vario, a tratti riflessivo dove la famiglia sembra un cardine umano di cui tenere conto, i testi sono elaborati e girano intorno alla musica che gli ha permesso di uscire dalle difficoltà. Emerge la rivincita sociale ma senza strafare, con umiltà, evitando gli ingombranti proclami a cui ci ha abituato parte della scena. Se il nome è un omaggio al cantante reggae Junior Kelly, la cover è una citazione di Essere John Malkovich