Nell’immaginario collettivo umano non esiste un animale che faccia più paura dello squalo. È qualcosa insito nelle nostre cellule, legato a due fattori di ansia: l’ambiente acquatico, così diverso da quello in cui viviamo, e l’ancestrale timore, proprio dell’uomo primitivo, di essere mangiato. Non ci sono animali che facciano così tanta paura: neppure i leoni, riabilitati persino da favole come il Re Leone.

Cerchiamo allora di conoscere meglio questi magnifici animali con dieci notizie che sicuramente stupiranno chi le legge:

1) Come dicevano i latini, nomen omen, anche il suo nome lo identifica: la parola squalo deriva infatti dal sanscrito kal-a che significa brutto, tenebroso, scuro (la stessa radice di squallido) e squalus in latino stava per ruvido, aspro (riferendosi anche alla pelle). L’inglese shark deriva dal tedesco schurke, che significa cattivo, aggressivo.

2) Gli squali fanno parte di un superordine che comprende più di 500 specie, che vanno dal minuscolo Squalo Pigmeo di circa 20 centimetri agli enormi Squali Balena che sembra possano raggiungere i 20 metri di lunghezza e le 30 tonnellate. Tutti hanno uno scheletro cartilagineo e sono carnivori, ma molti di loro si cibano solo di molluschi, piccoli pesci o plancton.

3) Alcune specie vivono sui fondali e pompano acqua per respirare attraverso un sfiatatoio anche durante il sonno; altre hanno perso questa capacità e sono costrette a continuare a nuotare per riuscire a respirare, probabilmente con una parte del cervello in riposo ed una seconda cosciente, così come accade nei delfini.

4) La pelle è incredibile: è costituita da dentelli dermici che formano una corazza esterna a cui si ancorano i muscoli, che conferisce loro un’eccezionale idrodinamicità e silenziosità grazie alla riduzione delle turbolenze. Le scaglie sono rivolte di solito verso la coda, per cui accarezzando l’animale dalla testa verso la parte posteriore risulta liscio, mentre dalla parte opposta è come fosse carta vetrata (ed infatti la pelle dello squalo è stata utilizzata a questo scopo per millenni). In Giappone le impugnature delle tradizionali katane venivano ricoperte di pelle di squalo per renderle meno scivolose.

5) I denti degli squali sono fatti in maniera simile ai dentelli dermici ed essendo sottoposti a forte usura vengono costantemente sostituiti. Questi incredibili animali hanno infatti tre o quattro file di denti che si spostano in avanti come su di un nastro trasportatore, sostituendo quelli perduti anche migliaia di volte durante la loro vita.

6) Gli squali hanno sette sensi: di quelli tradizionali il più sviluppato è l’olfatto, col quale identificano le prede lontane e che consente ad alcune specie di percepire il sangue diluito nella percentuale di una goccia su un milione. Hanno poi dei sensori che percepiscono vibrazioni e suoni e che sono disposti lungo il corpo a formare una linea laterale: con questa individuano i movimenti degli altri organismi, soprattutto dei pesci feriti. Infine hanno un sistema di percezione elettrica con la quale, attraverso le ampolle di Lorenzini, riconoscono i campi elettrici degli altri animali anche in acque totalmente torbide e persino quelli nascosti sotto la sabbia.

7) A dispetto dei miti comuni, molte specie non sono guidate solo da fame ed istinto, ma sono capaci di risolvere problemi, avere rapporti sociali e provare curiosità. In effetti, il rapporto tra la massa di corpo e cervello è simile a quello dei mammiferi (uomo escluso, ovviamente); alcune specie hanno addirittura sviluppato la capacità di giocare, come fanno i delfini.

8) I film che hanno come protagonisti degli squali terribili killer sono 97: da White Death (Morte Bianca) del 1936 a Sharknado 6, fra poco in uscita nelle sale cinematografiche.

9) Quanto sono davvero pericolosi gli squali per l’uomo? Su 500 specie, solo 40 vengono considerate potenzialmente pericolose per l’uomo; la grande maggioranza degli attacchi sono però attribuibili a 5 specie: il grande Squalo Bianco, il Tigre, il Leuca, il Longimanus ed il Mako. L’ISAF (International Shark Attack File) ha calcolato una media di 5/6 attacchi mortali all’anno, su circa 65 attacchi totali, in gran parte definibili come “provocati” dall’uomo a causa di comportamenti errati e pericolosi. Negli Stati Uniti si calcola una media di 1 decesso all’anno, contro 20 attacchi mortali di solito intenzionali da parte delle… mucche.

10) Quanto è pericoloso l’uomo per gli squali? Gli squali sono dei superpredatori, in cima alla catena alimentare e quindi cacciati solo da loro stessi o dall’uomo.

Si calcola che almeno 50 milioni di squali vengano pescati ogni anno, tanto che alcune specie hanno avuto negli ultimi anni un calo di popolazione calcolabile tra il 70 ed il 90%. In molte culture è diventato un alimento comune, come in Europa: palombo, smeriglio, gattuccio, razze, spinarolo, verdesca sono cibo comune, spesso a basso costo e con nomi di fantasia per nascondere la loro origine. Oppure vengono venduti al posto del pesce spada, specie decisamente più prelibata e costosa.
In Oriente a farla da padrone è il mercato cinese, dove la zuppa di pinne di pescecane è considerata cibo d’élite, afrodisiaca ed anticancro: per ottenerla è comune la barbara pratica dello Shark Finning. I poveri animali vengono pescati, le pinne vengono tagliate secondo tradizione con una lama arroventata, e poi vengono ributtati in mare a morire.

Se gli squali potessero difendersi, chi sarebbe il predatore killer psicopatico?