In tutta la Russia ieri è iniziato l’anno scolastico. Non a Beslan. Ieri, dieci anni fa, come ha scritto la russa Rt, «il primo suono della campanella fu anche l’ultimo per tanti scolari della Scuola n.1», assaltata da terroristi ceceni e islamici. Dopo l’assedio e l’irruzione delle forze speciali russe, si contarono 334 – tra gli oltre 1200 genitori, scolari e insegnanti, per tre giorni tenuti in ostaggio nella palestra della scuola – di cui 186 bambini.
«Auguri per il vostro ultimo primo suono della campanella, 11 B» aveva scritto col gesso sulla lavagna, prima delle lezioni, Vera Gurieva, mentre aiutava la mamma, insegnante.
La mamma rimase impressionata: «Ma per loro è l’ultimo 1 settembre» aveva risposto la bimba. La scuola dell’obbligo termina infatti con l’11° classe.
«Uomini e scolari delle ultimi classi furono i primi a essere uccisi e i loro corpi gettati dalle finestre del secondo piano» ricordano i testimoni citati da Rt; «al secondo giorno smisero di darci l’acqua. Al terzo giorno tutto ci era già indifferente».