«Per tutta un’intera opera di una straordinaria monotonia, indirizzato perennemente verso le identiche verità, Šestov dimostra senza stancarsi che il sistema più stringato, il razionalismo più universale, finiscono sempre per urtare contro l’irrazionale del pensiero umano»: così, Albert Camus, lapidario, inseriva nel suo Mito di Sisifo, Lev Šestov – insieme a Jaspers, Heidegger, Kierkegaard e i fenomenologi – tra i filosofi dell’assurdo. Di questo notevole personaggio di origine ebraica, presente nella cultura europea tra gli anni novanta del XIX secolo e il primo trentennio del ’900, che aveva lasciato nel ’21 la Russia per Parigi abbandonando il suo vero nome,...