D. Desideri (assenza di): ricerca di una atarassia diffusa ma non deprimente, provocarsi volontariamente dolore soffuso (es. un dito su una candela, bruciare i peli del braccio con la sigaretta, piccole cose così, niente di che) per dimenticare l’avvilimento generalizzato dovuto a solitudine, incertezza, grande timore per il domani (mancanza di un). Esprimere il desiderio più incauto e impaziente, meno rassicurante e destabilizzante per chi ci circonda: chiudere gli occhi stringendoli fino a vedere i pallini colorati, andare col pensiero al giorno più assurdo mai vissuto e giurare di non desiderare mai più di tornare laggiù.

Delicatezza. Applicare delicatezza verso le cose belle e ancor di più verso le cose brutte. Delicatamente spalmare del burro sul pane, prima del miele o della crema succulenta, alle nocciole se piace, e delicatamente portarla alle labbra soppesando l’attimo in cui il sapore arriverà alle papille gustative e ne causerà una clamorosa esplosione fatale – modalità più Trainspotting (Danny Boyle, 1996) che Bianca (Nanni Moretti, 1984).
Dormire come non ci fosse un domani, come un sasso, come un bambino tra i nonni.
Detto fatto.