Nella ricca area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme, all’interno delle Domus costantiniane, ci sono stati nuovi ritrovamenti. Grazie all’indagine più recente della Soprintendenza Speciale di Roma sono emersi tre ambienti finora ignoti, appartenenti alla Domus dei ritratti, che chiariscono la struttura e le funzioni di questa residenza dei notabili della corte di Elena, madre dell’imperatore Costantino, la cui figura è avvolta nella leggenda data la scarsità delle notizie biografiche che circolano su di lei.

La zona della Domus dei ritratti e della Domus della fontana è stata interamente restaurata, dando risalto alle murature e ai pavimenti, che mostrano raffinati mosaici del IV secolo. La pulitura degli ambienti e le nuove scoperte hanno anche reso più leggibile ai visitatori il complesso residenziale con le sue divisioni e funzioni (una parte di queste ville era già stata riportata alla luce negli anni ’70-’80, ma si è continuato a scavare dopo che la Soprintendenza è rientrata in possesso di un edificio prima in uso ai paracadutisti). Le aperture del comprensorio di Santa Croce in Gerusalemme – ha annunciato la soprintendenza – saranno articolate in due fasi: fino al 16 luglio, le visite guidate saranno gratuite e senza prenotazione dalle 19 alle 20. Dal 21 luglio all’1 settembre tutti i venerdì apertura gratuita dalle 20 alle 23, con visite guidate su prenotazione.
L’attuale Chiesa di Santa Croce in Gerusalemme sorge nel luogo dove un tempo esisteva l’antico palazzo imperiale (Sessorium),  edificato da Settimio Severo nella prima metà del III secolo d.C. Alla residenza imperiale era connesso anche l’Anfiteatro Castrense, il Circus Varianus e un complesso termale restaurato dalla regina Elena (Terme Eleniane). La costruzione delle Mura Aureliane smembrò il vasto possedimento e ne determinò il progressivo abbandono di circo e anfiteatro. Nel IV secolo Elena dedicò una parte del palazzo al culto cristiano (Basilica Eleniana o Sessoriana), che venne poi a costituire il primo nucleo della chiesa che vediamo oggi.