Da Ravenna a Modena scorre sotto le ruote dei ciclisti, liscia come un biliardo (si attraversa del resto la patria delle boccette), la via Emilia. Si affaccia il primo sole della primavera e c’è tempo per pensare. Pensa Viviani a come imbiffare finalmente la volata giusta; pensano Nibali e gli altri inseguitori a come ribaltare il Giro; pensa Roglic a come amministrare il distacco su di loro, quello già messo in saccoccia e quello su cui può fare affidamento contando l’ultima crono di Verona; pensa Conti a godersi la maglia rosa sulle spalle prima che arrivi a spogliarlo la gravità...