Il via libera in Consiglio dei ministri dovrebbe arrivare oggi, ieri il passaggio con regioni, comuni e province per mettere a punto il testo del nuovo decreto legge anti Covid, quello delle riaperture. Matteo Salvini sperava di segnare nuove tacche sulla sua cintura: «Stiamo lavorando per far cadere altri due tabù: il coprifuoco e le riaperture dei locali al chiuso» aveva detto lunedì. Ma nel testo del dl, anticipato ieri, c’è cautela su entrambi i punti. Nelle bozze si prevede, a partire da lunedì, il ritorno della zona gialla (e bianca). In fascia gialla si potrà andare a ristorante a pranzo e cena ma «con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto» mentre, dal primo giugno, potranno aprire ma solo a pranzo anche i locali che hanno spazi al chiuso. Confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino.

LE MISURE SARANNO VALIDE fino al 31 luglio, nella bozza non c’è un esplicito riferimento alla proroga dello stato di emergenza (che scade a fine aprile) ma il governo dovrebbe fissare la nuova data a fine luglio (ieri è arrivato il parere favorevole dal Cts). Altra norma confermata (nonostante l’ostilità del centrodestra) è il criterio dei contagi settimanali superiori a 250 casi ogni 100mila abitanti per finire in fascia rossa. Nelle zone gialle fino al 15 giugno sarà consentito un solo spostamento al giorno per andare a trovare parenti e amici in massimo 4 persone, oltre ai minorenni. Nelle zone gialle gli spostamenti sono consentiti sia all’interno della regione che tra regioni dello stesso colore; in zona arancione solo in ambito comunale mentre per uscire dalle zone arancione o rossa servirà la certificazione verde.

DOPO LA FALSA PARTENZA del 26 marzo, da lunedì in zona gialla tornano gli spettacoli aperti al pubblico: nei teatri, sale concerto, cinema e in altri locali o spazi anche all’aperto esclusivamente con posti a sedere preassegnati distanziati di almeno un metro. La capienza consentita non può essere superiore al 50% di quella massima e il numero di spettatori non può comunque essere superiore a mille all’aperto e a 500 in luoghi chiusi. Dal primo giugno via libera anche al pubblico negli stadi sportivi: «La capienza non può essere superiore al 25% di quella massima e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a mille per impianti all’aperto e a 500 per impianti al chiuso».

GREEN PASS: gli spostamenti verso le zone arancioni o rosse sono consentiti con le «autocertificazioni verdi» per attestare «lo stato di avvenuta vaccinazione o guarigione oppure l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido negativo». La certificazione «ha una validità di sei mesi ed è rilasciata in formato cartaceo o digitale dalla struttura che effettua la vaccinazione, al termine del ciclo». Lo stesso in caso di guarigione attraverso la struttura presso la quale è avvenuto il ricovero o il medico di base. Per quanto riguarda il tampone, la certificazione «ha una validità di 48 ore ed è prodotta dalle strutture pubbliche, private autorizzate e dalle farmacie che svolgono i test o dai medici di base». Sono considerate valide anche le certificazioni emesse dagli stati Ue o validate da uno stato Ue. Per chi alter il green pass sono previste multe e sanzioni fino al carcere.

IL CALENDARIO delle riaperture in zona gialla prosegue: dal 26 aprile via libera all’attività sportiva «anche di squadra e di contatto»; dal 15 maggio piscine all’aperto, centri commerciali (solo nei festivi e prefestivi) e mercati; dal primo giugno palestre; dal primo luglio centri termali, parchi di divertimento, fiere, convegni e congressi.

LE REGIONI avevano chiesto di più al governo: posticipare il coprifuoco alle 23 e «consentire di pranzare e cenare anche al chiuso con le regole già previste per le zone gialle», oltre alla riapertura più rapida delle palestre. Il ministro della Salute Speranza, finito nel mirino della Lega e di Fratelli d’Italia, ha tenuto la sua linea: «Facciamo passi avanti concordati, diamo un primo messaggio di fiducia ma, accanto, ci vuole prudenza». Salvini però in serata ha annunciato che il Carroccio oggi darà battaglia sul coprifuoco e sulla ristorazione: «La Lega proporrà in Cdm e in parlamento, in accordo con sindaci, governatori e associazioni, la riapertura dai primi di maggio anche delle attività al chiuso e l’estensione almeno fino alle 23 della possibilità di uscire».

I DATI DELL’EPIDEMIA ieri confermano i miglioramenti ma non lasciano del tutto tranquilli. Sono stati 12.074 i nuovi casi su 294.045 test. Tasso di positività al 4,1%. I decessi sono stati 390, per un totale di 117.633. I ricoveri in terapia intensiva sono scesi di 93 unità, 3.151 in totale; nei reparti ordinari 487 in meno, 23.255 in tutto; 456.309 le persone in isolamento domiciliare. La regione con più casi è stata la Campania (1.750) seguita da Lombardia (1.670), Puglia (1.180) e Sicilia (1.148).