Il sociologo statunitense Jeremy Rifkin, già una ventina d’anni fa scrisse un libro dal titolo profetico: « La fine del Lavoro». Rifkin annunciava un evento del quale oggi si può discutere normalmente come di una prospettiva che si colloca nel quadro della nostra realtà. Il possibile crepuscolo dell’attività lavorativa, così come l’abbiamo valutata fino ai penultimi decenni del secolo scorso, sta subendo l’incalzante effetto di una tecnologia sempre più sofisticata in grado di operare nelle dimensioni dell’infinitesimo. Lo scopo di questa tecnologia è produrre marchingegni sempre più complessi per farne vicari dell’uomo lavoratore. Questo sviluppo non solo cambia la natura...