Mentre il Pd a Napoli e a Roma cerca di riportare la vicenda De Luca su un binario di relativa serenità, ripetendo in parlamento e fuori che non c’è alcun caos, la road map per l’insediamento è già tracciata nonostante lo stop dietro l’angolo (per effetto della legge Severino), il neogovernatore si mette in auto e va a sostenere il candidato sindaco di Giugliano sconfessato dal Pd.

Domani ci sarà il ballottaggio nel centro alle porte di Napoli: 120mila abitanti, è il comune non capoluogo di provincia più popoloso d’Italia dove insistono 6 milioni di tonnellate di ecoballe ancora da smaltire.

Il primo cittadino uscente, Antonio Poziello, ha vinto le primarie ma ad aprile è stato rinviato a giudizio per associazione a delinquere dal gup di Napoli, Vittoria Foschini, nell’ambito di un’inchiesta sulla gestione dei corsi di formazione in Campania risalente al 2008, quando era dirigente regionale. Il Pd è corso ai ripari: partito commissariato e nuovo candidato da mettere sotto le insegne dem, il medico Franco Guardascione. Poziello non ha fatto una piega, ha messo su una serie di liste civiche e si è presentato lo stesso: al primo turno ha raccolto il 30,6%, Guardascione si è fermato al 19,7% così al ballottaggio è arrivato Luigi Guarino ( 23,5%), sostenuto da Forza Italia e liste civiche.

L’ordine di scuderia tra i democratici è no all’apparentamento, scritto persino sui manifesti affissi nel centro cittadino, ma De Luca non ci ha pensato su due volte e giovedì si è presentato a Giugliano. Ufficialmente si è trattato di un incontro con gli operatori del comparto balneare, nell’ambito delle «consultazioni che in questi giorni sono in corso con amministratori locali, dirigenti d’aziende e imprese, associazioni, cittadini per la realizzazione degli impegni programmatici assunti in campagna elettorale». Insomma gli operatori del settore balneare lo hanno sostenuto e De Luca si è presentato all’appuntamento in un complesso turistico (circa 200 i partecipanti).

La presenza di Poziello non è stata un problema anche se di fatto è stato un endorsement al candidato per cui il commissario del Pd di Giugliano, Peppe Russo, ha chiesto l’espulsione. «Personaggetti in cerca d’autore» ha scritto su twitter Russo citando Crozza che imita De Luca.

Lo staff del neogovernatore prova a disinnescare la mina: si è trattato solo di un incontro «con gli operatori locali, di particolare rilievo proprio alla vigilia della stagione balneare, per l’impegno prioritario assunto dal presidente De Luca riguardo la bonifica della Terra dei fuochi e la depurazione delle acque del litorale domizio». Il governatore giovedì ha promesso: «Sarà la Romagna del sud. Questa zona sarà destinataria di flussi di investimento importantissimi e verranno gestiti con serietà e legalità. Ogni tanto su questo argomento, anche a livello nazionale, c’è chi è confuso. Ma se c’è qualcuno che è espressione di legalità, questo è Vincenzo De Luca».

L’ex sindaco di Salerno non è l’unico a sottrarsi alla linea di partito. In favore di Poziello arrivano anche le dichiarazioni dell’europarlamentare Nicola Caputo e del capodelegazione a Bruxelles, Massimo Paolucci: «Faccio appello a tutti i democratici di Giugliano: bisogna superare i rancori e le divisioni del primo turno e andare a votare domenica Antonio Poziello».

Insomma il partito campano continua a sfuggire al controllo di Roma.

Forse è per questo che Renzi insiste nel voler dire l’ultima parola sul vice che sostituirà De Luca durante la sospensione per effetto della Severino: ci vuole qualcuno che governi sì, ma che dia anche garanzie al Pd.