Allargare lo sguardo per evitare che il dibattito sul ddl Zan si chiuda in un’ottica provinciale: questo, in sostanza, l’invito che fa Luciana Goisis, docente di diritto penale nell’università di Sassari, tra le massime esperte italiane in materia di crimini d’odio e discriminazioni. Professoressa, cominciamo dalla critica più radicale al ddl: la legge non serve, le aggravanti per futili motivi ci sono già, quindi le persone lgbtq e le donne sono già protette. È vero? L’aggravante dei motivi abietti e futili non è in alcun modo in grado di cogliere la specificità delle manifestazioni d’odio di cui si sostanziano gli...