L’irrompere nell’inquadratura di una profondità di campo e di pensiero non è usuale nel cinema italiano contemporaneo, anzi addobbare il futile è diventato lo stile corrente. Davide Manuli in La leggenda di Kaspar Hauser si muove controcorrente espandendo le possibilità di sguardo e udito. Dove l’apparenza è il vuoto e necessita di azione ecco mettere in scena le sue figure pregnanti, ma questo ci riporta a un periodo di grande rinnovamento, gli ex campi di battaglia diventati scenari di nuove visioni, le nouvelles vagues. Le città bombardate poi abitate dai ventenni sempre in giro da un quartiere all’altro o sui...