L’evento televisivo dei prossimi mesi – annunciato lo scorso ottobre – comincia a perdere i pezzi. E che pezzi. David Lynch non dirigerà il seguito di Twin Peaks. Lo ha annunciato lo stesso regista via social network su Twitter e Facebook: «Cari amici, dopo 1 anno e 4 mesi di negoziati rinuncio, perché non è stato stanziato abbastanza denaro per realizzare il copione come ritenevo che andasse fatto. Questo week end ho cominciato a chiamare gli attori per spiegare la mia decisione. Showtime potrebbe comunque portare avanti il progetto. Adoro il mondo di Twin Peaks e mi sarebbe piaciuto che le cose andassero diversamente».

Showtime aveva annunciato per il 2016 il capitolo finale della serie cult anni ’90, in nove episodi diretti da Lynch e prodotti dallo stesso regista di Mulholland Drive e Mark Frost: a 25 anni dalla sua conclusione, la nuova mini-stagione, ambientata nella Twin Peaks dei giorni nostri, avrebbero dovuto dare risposte ai misteri e agli interrogativi lasciati aperti dal finale della seconda stagione.

6DAVIDLYNCH

 

Da Showtime si mostrano «costernati» ma la produzione – è chiaro – è avviata e non si fermerà: «Amiamo il mondo di Twin Peaks – fanno sapere in una dichiarazione riportata dal britannico Guardian – continuiamo ad aggrapparci alla speranza di poterlo riportare indietro con la sua gloria, insieme a entrambi gli straordinari creatori, David Lynch e Mark Frost»..
Twin Peaks andò originariamente in onda tra il 1990 e il 1991 e divenne – anche da noi – un caso televisivo grazie a una scrupolosa campagna di lancio prima della messa in onda su Canale 5. La prima puntata di Twin Peaks fu vista su Abc negli Stati uniti da 34 milioni di persone, un successo mantenuto costante per tutta la prima stagione ma precipitato nella seconda tanto da indurre la rete a fermarla a sei puntate dalla conclusione, decidendo solo in un secondo momento di trasmettere le puntate mancanti sotto le pressioni di una campagna promossa da molti fan. Eppure nonostante la «breve vita» e i cali di ascolto, Twin Peaks ha stabilito nuovi criteri di costruzione della serialità televisiva, come una trama orizzontale complessiva a cui affiancavano sotto storie e soprattutto un approfondimento della psicologia dei personaggi.

Una storia, lo ricordiamo, che partendo dalla caccia all’assassino della giovane Laura Palmer, il cui corpo era stato ritrovato in un sacco di plastica nei pressi di un lago, deviava su altre oscure e inquietanti vicende.