Nato a latere del progetto multimediale Ragioni per essere di buonumore, il nuovo album del talentuoso Byrne – American Utopia – si schiera contro la mestizia, il rancore e tutte le cupezze dei nostri giorni, mettendo insieme Alexis de Tocqueville e Konrad Lorenz, la robotica e le neuroscienze, fonti d’ispirazione dei suoi testi un po’ assurdi e inafferrabili, immersi in accattivanti e distorte melodie, quasi una rinfrancante terapia. Il suo antico sodale -quarant’anni di frequentazioni tra telepredicatori e dadaismo newyorchese- Brian Eno gli ha inviato degli abbozzi di drum machine e strutture armoniche che l’ex frontman dei Talking Heads, oggi...