Urne aperte in Danimarca oggi, dalle 8 alle 20, per eleggere i 179 membri del Folketing, il parlamento del Regno. Elezioni politiche anticipate di 7 mesi dalla premier uscente, la socialdemocratica Mette Frederiksen, dopo che i liberali di sinistra di Radikale Venstre gli avevano tolto l’appoggio esterno per la nota vicenda dei visoni.

L’indizione di nuove elezioni e la proposta della leader socialdemocratica di formare una grande coalizione anche con il «blocco blu» (il centro destra danese) hanno catalizzato buona parte del dibattito politico con l’inaspettata ascesa del più volte premier liberale Lars Løkke Rasmussen, ritiratosi dalla politica nel 2019 e tornato in campo con una nuova formazione centrista, Moderaterne, data al terzo posto con il 9%.

Se i sondaggi attribuiscono ai socialdemocratici il 26% a destra solo i liberali sono oltre al 10% mentre sia le altre forze centriste che l’estrema destra hanno percentuali tra il 4 e il 7%. A sinistra l’unione rossoverde è stabile al 7%, i liberali di sinistra crollano al 4% e i socialisti di sinistra balzerebbero al 9%.