«È una coda lunga almeno un chilometro, c’è un benzinaio in fondo alla strada e le auto che sono in fila per fare rifornimento paralizzano il traffico. Così è anche in altri punti di Damasco». Rimasto imbottigliato in un ingorgo su via Baghdad in direzione di piazza Tahrir, un nostro conoscente siriano impiegato nella realizzazione di progetti umanitari, ci raccontava ieri mattina i riflessi più diretti in Siria del razionamento e dell’aumento del prezzo del carburante deciso dal governo a causa delle sanzioni varate dall’Amministrazione Trump contro Tehran e Damasco. Il provvedimento ha generato malumori e innescato qualche isolata protesta...