La Lista rossa europea degli habitat marini ha identificato 2 habitat criticamente minacciati, 22 minacciati, 23 vulnerabili e 30 quasi minacciati. In ambiente terrestre invece sono state individuate ben 4 tipologie di habitat criticamente minacciati, 24 minacciati, 55 vulnerabili e 27 quasi minacciati. Ecco di seguito i casi più critici ed emblematici.

PALSA MIRE Si tratta di ambienti subartici particolarissimi nei quali notevoli spessori di torba vengono interessati dalla formazione occasionale di permafrost. Sono costituiti da un mosaico di piccoli rilievi di 2-4 metri di altezza colonizzati da muschi, erbe e arbusti nani, con zone centrali prominenti a causa della presenza della lente di permafrost, e tappeti di torba generata da diverse specie di Sphagnum, al di sotto dei quali è presente un nucleo perennemente congelato di torba, limo e ghiaccio. Si sviluppano in condizioni climatiche estreme, con precipitazioni scarse e temperatura media annuale inferiore a -1°C. Sono presenti in Finlandia, Svezia, Islanda e Norvegia e sono note anche per il territorio russo. Le palsa mire hanno subito un sostanziale deterioramento negli ultimi anni e le stime indicano un’alta probabilità di scomparsa a causa del riscaldamento globale.

STEPPA SABBIOSA Le praterie steppiche presenti nelle pianure delle regioni pannoniche, pontiche e del Baltico meridionale risultano criticamente minacciate in Europa. Questo habitat si sviluppa su terreni sabbiosi in ambienti a clima fortemente continentale con inverni freddi, lunghe gelate ed estati calde e siccitose. Si tratta di praterie dominate da erbe perenni, con frequenti annuali e crittogame, un tempo tradizionalmente utilizzate per il pascolo estensivo, soprattutto di ovini; in epoche recenti l’abbandono ha provocato la diffusione di arbusteti e boscaglie, talora con presenza di pecie aliene. L’habitat ha subito enormi perdite in Europa e i piccoli frammenti ancora presenti ai margini delle principali estensioni residue in Ungheria sono oggi estremamente minacciati, non solo dall’abbandono ma anche dalle deposizioni atmosferiche. Presente solo nei paesi dell’Europa orientale.

PRATERIE ARIDE Questo habitat ricco di endemismi ha una distribuzione esclusiva limitata alle alte montagne di Madeira, isola portoghese dell’Oceano Atlantico, al di sopra dei 1500 m di altitudine. È costituito da comunità vegetali altamente specializzate che si insediano sulle superfici rocciose affioranti di origine vulcanica. Il declino del pascolo caprino, in passato molto più diffuso e oggi in rarefazione, ha favorito la sua espansione, ma oggi rischia di rappresentare esso stesso una minaccia in quanto l’abbandono provoca l’invasione di arbusti e alberi. Altra minaccia degna di attenzione è rappresentata dalla comparsa di specie aliene.

PRATERIE MARINE Questo habitat comprende le praterie sommerse a dominanza di Zostera, Ruppia e Cymodocea, presenti lungo le coste dell’Atlantico nord-orientale. Le praterie marine svolgono un ruolo importante per lo stato trofico delle acque marine e degli estuari e contribuiscono alla stabilizzazione dei sedimenti, oltre a offrire habitat idonei per la riproduzione di numerose specie ittiche. La principale minaccia è rappresentata dai fenomeni di deperimento diffuso osservati a partire dagli anni ’30, che hanno provocato ovunque una grave riduzione della distribuzione di questo habitat e la sua completa scomparsa in Olanda e Germania. Altre cause di degrado derivano da sviluppo costiero, attività di dragaggio, pesca dei molluschi, eutrofizzazione e anche dall’utilizzo commerciale di alcune di queste specie come materiale isolante.

FONDALI MARINI BIOGENICI Questo habitat comprende le distese di alghe rosse che tollerano la scarsa disponibilità di luce. L’habitat è presente unicamente nel Mar Nero nord-occidentale. La minaccia più significativa è rappresentata dall’eutrofizzazione, ma forti danni sono stati indotti in passato anche dalla raccolta di alcune alghe come Phyllophora crispa per la produzione di agar (attività vietata dal 1996).

PRATERIE DUNALI COSTIERE L’habitat è presente sia lungo le coste dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo (compresa l’Italia) che sulle isole Macaronesiche (Azzorre, Madeira, Canarie e Capo Verde). La sua attuale diffusione è molto frammentaria, a causa delle imponenti alterazioni provocate dall’urbanizzazione e dal turismo. Ulteriori minacce sono rappresentate dalle deposizioni di azoto e dall’invasione di specie non native.

TORBIERE ALTE Le torbiere alte sono delicatissimi e complessi sistemi di vegetazione, sviluppati su substrato acido e povero di nutrienti minerali, alimentati prevalentemente da acque meteoriche, nei quali avviene il processo di naturale formazione e accumulo della torba. Sono ampiamente diffusi in tutta Europa, caratteristici soprattutto delle zone emiboreale e sud-boreale, ma nei paesi dell’Europa meridionale sopravvivono in forma molto frammentaria e isolata e rappresentano quindi preziosi ecosistemi da salvaguardare. La principale minaccia è rappresentata dall’estrazione della torba, intensa soprattutto in passato, e dalle alterazioni del regime idrologico, provocate ad esempio dalle attività di drenaggio. L’inquinamento atmosferico e l’arricchimento in azoto provocano cambiamenti nell’equilibrio dei nutrienti e alterano quindi profondamente la vegetazione.

COLTURE AGRICOLE Le colture agricole non intensive rappresentano un habitat peculiare per numerose specie di piante comunemente ritenute “infestanti” che, contrariamente all’opinione diffusa, sono invece una preziosa testimonianza di antiche modalità di coltivazione tradizionale (non intensive). Molte di esse, come i fiordalisi, sono ormai divenute rare e in via di scomparsa, minacciate dal massiccio utilizzo di erbicidi. Questo habitat, che porta in sé non solo un forte valore ambientale ma anche una chiara eredità culturale, si è drasticamente ridotto soprattutto in concomitanza con la meccanizzazione delle pratiche agricole, accompagnata dal crescente utilizzo di fertilizzanti e biocidi di sintesi. I luoghi in cui l’agricoltura tradizionale sopravvive sono ormai pochissimi e tra questi c’è l’Italia, con i suoi territori montani appenninici, alpini e delle isole.