Attraversamenti Multipli compie vent’anni. Cifra tonda per il festival di Margine Operativo, che premia la tenacia di questo gruppo sempre in cerca di luoghi da rivitalizzare con le energie dell’arte. Dopo gli approdi in siti di passaggio urbano – anonime stazioni del metrò – il festival si è stanziato al Quadraro – storica periferia romana Medaglia d’Oro al merito civile, per la sua lotta contro i nazifascisti. Un radicamento costruito dai direttori, Alessandra Ferraro e Pako Graziani, su un sentire condiviso che da quella Resistenza passa per Pasolini e arriva a Alessandro Leogrande, con una moltiplicazione di progetti performativi diretti a segnare una mappa fino alla provincia di Rieti, con lo slogan «Everything is connected».

Ma cuore dell’intervento è largo Spartaco, delimitato dal lungo caseggiato ripreso in Mamma Roma. Da qui si parte per scendere dentro Garage Zero, dove Lisa Ferlazzo Natoli ha allestito con Alessandro Ferroni la Stanza della Rivoluzione, la «cronaca» di quei dieci giorni dell’Ottobre 1917 che ne fece John Reed, riadattata da Silvana Natoli. Una installazione di libri, fogli, con frasi di Majakovskij, Block, Esenin, e la voce di Elio De Capitani che esce in quadrifonia da un prisma triangolare e va a sovrapporsi alle note della Sinfonia n. 2 di Šostakovic e dell’Internazionale, quasi impercettibile.

PIÙ IN LÀ, in fondo al Garage, Margine Operativo ha piazzato il mobile corpo di Tiziano Panici che si fa portatore della riflessione di Alessandro Leogrande per La frontiera: confini, migrazioni, morti, indifferenza. Attraversamenti si chiude a Toffia (3 e 4 ottobre) con le Apparizioni di Fabrizio Pallara e il suo atto di resistenza ritualizzata – Ritorno al teatro – per la categoria più penalizzata dall’emergenza Covid. E poi festa con l’hula hoop di AndréanneThiboutot in Hoopelai.