Il Pd ha convocato lo scorso 16 luglio una riunione sui temi delle droghe e delle tossicodipendenze presso la sede nazionale del Nazareno.

Sono stati invitati una quarantina di soggetti attivi nel campo delle dipendenze e delle policies sulle droghe. Tra le varie organizzazioni presenti, a sorpresa, due rappresentanti di San Patrignano. La riunione è stata aperta da una breve introduzione di Micaela Campana, responsabile nazionale Pd per il Welfare. Erano presenti anche due deputati, Federico Gelli e Donata Lenzi e il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo.

Si sono susseguiti numerosi interventi, molti da parte di rappresentanti di organizzazioni che aderiscono al Cartello di Genova. Franco Corleone ha consegnato ai dirigenti del Pd il 6° Libro Bianco sulla legge antidroga, ribadendone i contenuti per quanto riguarda i dati sulla portata criminogena degli approcci repressivi, le considerazioni sulle disastrose politiche internazionali dell’Italia negli ultimi anni e le due proposte di legge, una sulla depenalizzazione/liceità del consumo di sostanze stupefacenti, sulla riduzione del danno e sulla revisione delle norme sugli interventi dei servizi pubblici e del privato sociale; l’altra sulla legalizzazione della cannabis.

Altri hanno sottolineato come sia imprescindibile parlare di politiche sulle droghe e non di tossicodipendenze, essendo queste ultime una fetta molto piccola di un campo dei consumi che è invece assai ampio.
Una forte insistenza è stata espressa sull’urgenza di avere un interlocutore politico all’interno del Governo, al fine di dare sostanza e certezza alle azioni che riguardano la Conferenza Nazionale e la sua preparazione, la Relazione al Parlamento, il coordinamento con i Ministeri e con le Regioni, la Consulta Nazionale degli Operatori e degli esperti.

Si è insistito sull’urgenza di ricostruire totalmente l’approccio italiano nei fora internazionali, in quanto siamo quasi alla vigilia dell’appuntamento Ungass dell’Aprile 2016.

Tutti gli intervenuti hanno ribadito l’importanza di proseguire con l’azione di riforma del Dipartimento Politiche Antidroga, superando completamente le pesanti conseguenze della passata gestione.
Diversi sono stati anche coloro che hanno denunciato lo stato pietoso in cui versano i servizi pubblici territoriali e i centri di privato accreditato: problemi di budget, di rette, di personale, di mancato turn over, la tendenza non comprensibile all’accorpamento ai Dipartimenti di psichiatria. Su quest’ultimo punto, qualche brevissima considerazione: la tendenza all’accorpamento è molto diffusa nelle Regioni; ma non si comprende il vantaggio che ne consegue. La psichiatria ha sempre rifiutato di occuparsi di consumatori di sostanze; e continua a farlo anche là dove l’accorpamento è stato realizzato.

Lancio una proposta: una commissione indipendente di esperti venga incaricata dal Dpa e dalle Regioni di valutare i risultati dell’operazione lì dove sono passati quattro o cinque anni dall’avvio.

La denuncia dello stato di abbandono è stato fatto con dignità, competenza e ragionevolezza.

Ha concluso l’on. Gelli prendendo l’impegno, a nome del Pd, di proseguire dopo l’estate i lavori del gruppo di esperti. Ma, soprattutto, ha ribadito che il Pd sta lavorando per definire a breve una responsabilità politica del settore. Ha anche sottolineato l’interesse per mettere mano ad una legge che superi quella pasticciata in vigore attualmente.

Non ha ripreso direttamente i temi della Conferenza e dell’Ungass.

Se veramente fossimo alla vigilia di un’identificazione di un sottosegretario per i temi delle droghe e dei consumi, tutti gli impegni che sono emersi nell’incontro potrebbero finalmente trovare una risposta.