Nel paese c’è «dolore, speranza, bisogno di fiducia» e «questo giorno interpella tutti coloro che hanno una responsabilità istituzionale – a partire da me naturalmente – circa il dovere di essere all’altezza». Per il saluto della 74esima Festa della Repubblica nell’anno del contagio, il presidente Sergio Mattarella pronuncia un discorso breve ma densissimo. I giardini del Quirinale sono una quinta splendida, l’orchestra del Teatro dell’Opera di Roma è ridotta ai soli archi. Non c’è pubblico. Il vuoto è surreale, mette in risalto la solitudine del presidente e il suo appello accorato all’unità delle forze politiche e del paese. «Non si...