Nessuna soluzione per le centinaia di migranti che stazionano in via Cupa a Roma di fronte all’ex centro Baobab. Dopo due mesi di trattative e ricerca di una struttura che permettesse di togliere dalla strada i circa 300 uomini, donne e bambini, la maggior parte dei quali di origine eritrea costretti a dormire in strada, lunedì il Campidoglio ha alzato le braccia con l’assessore alle politiche sociali Laura Baldassarre che ha annunciato la chiusura del tavolo aperto con le i volontari di Baobab Experience e le tante associazioni che assistono i profughi forndo pasti caldi, visite mediche e assistenza legale. Tavolo che nelle intenzioni avrebbe dovuto portare come primo passo alla realizzazione di una tensostruttura che, per quanto insufficiente, avrebbe dovuto ospitare temporaneamente almeno 150 migranti e successivamente, entro novembre, all’individuazione di un edificio in grado di offrire un’ospitalità migliore.

Dopo tante promesse, invece, tutto si è fermato. Ufficialmente perché la Protezione civile, impegnata nelle zone colpite dal terremoto del 24 agosto, non ha potuto realizzare la tensostruttura promessa. In realtà perché, dopo un mese, non sarebbe ancora stata individuata dal Campidoglio l’area dove avrebbe potuto sorgere la tendopoli. Il sospetto è che nell’amministrazione a 5 Stelle manchi la volontà politica di trovare una sistemazione sicura alle centinaia di transitanti – tra i quali anche molti bambini, costrette a bivaccare sotto la pioggia. Rischiando così di far degenerare la situazione.

L’anno scorso sono stati 35 mila, secondo i dati forniti dallo stesso Dipartimento per le Politiche sociali, i migranti che in via Cupa hanno trovato ristoro, un’assistenza sanitaria e legale oltre ad abiti puliti prima di proseguire il loro viaggio verso il nord Europa. Tutto reso possibile solo dal lavoro dei volontari e dalla generosità di tantissimi romani. Un numero – quello dei migranti – cresciuto ulteriormente negli ultimi otto mesi, senza che nessuna delle amministrazioni che nel frattempo si sono succedute siano riuscite a migliorare le condizioni di vita non solo dei migranti, ma anche dei residenti della zona.

Roma rischia dunque di essere il fanalino di coda delle capitali europee per quanto riguarda l’assistenza ai migranti. La sindaca di Parigi Anne Hidalgo ha infatti annunciato la realizzazione entro ottobre di un campo profughi dove alloggiare 400 uomini. La tendopoli sorgerà vicino alla stazione Gare du Nord su un terreno inutilizzato di proprietà delle Sncf, le ferrovie francesi. Subito dopo ne verrà costruito un altro più piccolo per accogliere donne e bambini.

A Roma invece tutto resta fermo, con il Campidoglio che sembra incapace di garantire neanche 150 posti letto mentre l’inverno avanza e le temperature si fanno sempre più rigide. Nella riunione di lunedì «sono state proposte soluzioni totalmente impraticabili, come l’accoglienza dei transitanti in case private», denunciano i volontari di Baobab Experience. A questo punto la palla passa la Viminale, nella speranza che si riesca a trovare una soluzione che non sia il semplice e inutile sgombero dei migranti.