La pista di atletica installata al San Paolo di Napoli è di colore blu, identica a quella dove Usain Bolt nel 2016 vinse gli ori olimpici a Rio de Janeiro. A Napoli tengono al paragone, sono sicuri che alle Universiadi tra gli atleti che gareggeranno su quelle corsie dal 3 al 14 luglio, uscirà il nuovo Usain Bolt. Miseria e Nobiltà partenopea ci conducono allo stadio San Paolo: la pista è blu, ma come se fosse d’oro, perché il costo preventivato è stato di 1 milione 233 mila euro.

SU QUELLA PISTA blu-oro, gli occhi del pubblico saranno puntati su Ayomide Folorunso, campionessa europea under 23 dei 400 metri ostacoli e detentrice della medaglia d’oro conquistata alle ultime Universiadi disputatesi a Taipei nel 2017. L’atleta di origini nigeriane ha al suo attivo la partecipazione alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, dove è arrivata in finale con la staffetta 4×400 metri, classificandosi al sesto posto. Oltre a Folorunso, ci sarà anche un’altra grande promessa dell’atletica, la discobola Daisy Osakue, detentrice del record italiano under 23 del lancio del disco.

Tutti ricorderanno che a luglio del 2018, qualche settimana prima degli Europei di atletica di Berlino, Daisy Osakue, per il solo fatto di essere di pelle nera, a Torino fu colpita all’occhio da un uovo lanciato da una macchina in corsa che le danneggiò la cornea e mise seriamente a rischio la sua partecipazione alle gare. Ai nastri di partenza ci sarà anche Luminosa Bogliolo, campionessa italiana in carica nei 100 ostacoli, e semifinalista agli Europei indoor all’aperto, mentre tra gli uomini un atleta da seguire è Lorenzo Perini, arrivato in semifinale agli Europei indoor di Glasgow nei 60 metri ostacoli. È un atleta che gareggia anche nei 110 ostacoli, a Napoli si cimenterà in questa disciplina sportiva.

Gli atleti che gareggeranno nelle 18 discipline previste, sono complessivamente ottomila provenienti da 127 paesi. Le discipline sportive sono quelle tradizionali e non presentano grandi novità che riguardano gli sport emergenti, come avviene invece solitamente per le olimpiadi, quando l’alternanza di discipline sportive scatena polemiche tra i praticanti degli sport esclusi e quelli nuovi che entrano a far parte del programma olimpico.

Gli ottomila atleti, dei quali quattromila saranno alloggiati alla Stazione Marittima su una nave da crociera, gareggeranno nei seguenti sport: pallacanestro, atletica, tuffi, tennis-tavolo, scherma, calcio, ginnastica artistica, judo, rugby a 7, vela, tiro a volo, nuoto, ginnastica ritmica, taekwondo, tennis, pallavolo e pallanuoto, tiro con l’arco. Per gli arcieri è in dubbio la possibilità di allenarsi al campo Coni di Avellino, in via Tagliamento, la ristrutturazione costata 350 mila euro è infatti priva delle reti di protezioni, le frecce scoccate rischiano di colpire i passanti delle case vicine.

IL CALCIO VEDRÀ protagoniste 24 squadre, dodici maschili e dodici femminili. Le azzurre under 23 sono candidate al titolo, come confermano gli ultimi europei di categoria. Nella nazionale maschile brilla Leonardo Morosini di 23 anni, il trequartista del Brescia neopromosso in serie A. Dal calcio al rugby il passo è breve, ma alle Universiadi si pratica con 7 giocatori in campo per squadra, rispetto al gioco tradizionale, formula che consente a questo sport di dare velocità e spettacolarità a causa degli spazi più ristretti. Nel rugby a 7 l’Italia, sia la squadra maschile che femminile, se la vedranno con la Francia, il Giappone e il Canada, ma i più forti sono i soliti, Irlanda, Galles e Inghilterra.

La più giovane disciplina sportiva nella storia delle Universiadi è il tennis-tavolo, più comunemente chiamato ping-pong, introdotto per la prima volta in via sperimentale alle Universiadi di Pechino del 2001. D’altronde non si poteva fare un affronto alla Cina, patria di questo sport, in nome del quale nel 1972 vi fu la normalizzazione dei rapporti sino-americani, sanciti dall’incontro a Pechino tra Zhou Enlai e il presidente Richard Nixon. Il ping-pong è diventata una disciplina sportiva obbligatoria del programma olimpico a partire dal 2005. Il tiro a volo e il tiro a segno non erano previsti alle ultime Universiadi di Taipei, fanno la loro comparsa a Napoli con la partecipazione di 350 atleti.

Il nuoto è lo sport dove la delegazione italiana è la più numerosa dopo l’atletica. Nella pallanuoto prenderanno parte al programma delle gare previste dalle Universiadi venti squadre, dieci maschili e dieci femminili. Il commissario tecnico, l’olimpionico Sandro Campagna, ha lavorato su un gruppo molto competitivo composto da una quindicina di giovani e si spera in qualche medaglia. La squadra di pallavolo maschile italiana, invece, non parteciperà alle Universiadi di Napoli, sperava in un improbabile ripescaggio, mentre la rappresentativa femminile ha lavorato alacremente per costituire una squadra di alto livello. Infatti la nazionale under 23 è stata rafforzata con alcune giocatrici di maggiore esperienza, fino al limite dei 25 anni, è evidente che l’intento è quello di candidarsi al podio.

LE GARE SARANNO dirette da 427 giudici, provenienti da circa novanta paesi, quelli italiani saranno 61, seguiti dalla Federazione Russa con 18 arbitri, e Usa con 16. Dal Giappone arriveranno 13 arbitri, 12 rispettivamente da Canada, Francia, Corea del Nord. Ci saranno 33 direttori di gara provenienti da altrettanti Paesi come Siria, Butan, Vietnam, Panama, Kazakhstan, Colombia, Azerbaijan, Honduras. La gran parte degli arbitri proviene dall’Europa, a seguire Asia, Americhe, Africa e Oceania. Le competizioni e gli allenamenti si svolgeranno in 65 impianti sportivi, anche decentrati, la cui costruzione o ristrutturazione ha comportato una spesa sostenuta dalla Regione Campania pari a 270 milioni. Nella scenografia della cerimonia di apertura del 3 luglio, progettata da Marco Balich, le onde del golfo di Napoli invaderanno le tribune, danzatori e ballerini faranno il resto. A Napoli sono pronti i tric trac in mondovisione.