Mai come di questi tempi il rapporto con lo spazio si è fatto cruciale nella relazione con gli altri. Nel quotidiano come nelle arti tutte. Nel vissuto come nel progetto dello spettacolo dal vivo. Non è un caso che parta da un pensiero sullo spazio, attraverso un dialogo tra parchi all’aperto e teatri al chiuso da riabitare con fiducia Fabbrica Europa di Firenze, diretto da Maurizia Settembri. Spostata la programmazione a settembre dal consueto appuntamento di maggio, il Festival si apre giovedì con il ritorno in Italia di Anne Teresa De Keersmaeker.

AL PARCO delle Cascine la fondatrice di Rosas riallestisce fino al 5 uno dei suoi assoli più iconici: quel Violin Phase, poi diventato il terzo dei quattro movimenti del magnetico Fase, Four Movements to the Music of Steve, che aprì la strada della coreografia all’allora giovanissima danzatrice. L’anteprima dell’assolo fu a New York nel 1981, lo spettacolo completo debuttò a Bruxelles l’anno successivo, un capolavoro del minimalismo tra musica e danza che ancora oggi ipnotizza per splendore matematico e fulminante invenzione. De Keersmaeker, classe 1960, ha rimontato il solo per due danzatrici: Yuika Hashimoto e Soa Ratsifandrihana che si alternano in più repliche giornaliere.

MUSICA, danza, progetti formativi vivono nella 27esima edizione del Festival fino all’8 ottobre. Oltre al Parco delle Cascine, spettacoli al teatro Studio di Scandicci, al Cantiere Florida e al Puccini. Tra le ospitalità principali per la danza emerge Enzo Cosimi (vedi intervista), al quale è dedicato un focus su emarginazione e diritti civili con I love my sister (19 settembre) e La bellezza ti stupirà (2 ottobre). Canzoni di Cristina Donà, musica di Saverio Lanza e danza di Daniele Ninarello per un’inedita collaborazione: Perpendicolare, allo Studio il 17 e 18 settembre.

La capacità ipnotica e coinvolgente della danza traspira in un altro titolo di valore del festival: aSH di Aurélien Bory interpretato da Shantala Shivalingappa, magnetica danzatrice indiana nota anche per il suo passato con Pina Bausch (teatro Studio, 25 e 26 settembre). A chiudere il festival l’8 ottobre è Alessandro Sciarroni con la sua rivisitazione della Polka Chinata, ballo bolognese in via di sparizione danzato da soli uomini nei primi del Novecento.
Per la musica segnarsi Trilok Gurtu (teatro Puccini, 10 settembre), percussionista indiano di focoso virtuosismo, classe 1951. Trilok Gurtu è anche uno degli artisti coinvolti nel progetto formativo Il corso della musica. Alla scoperta di percorsi sonori contemporanei lungo il corso dell’Arno, lezioni-concerto disponibili anche via podcast. Gli altri numerosissimi appuntamenti sul sito del festival www.fabbricaeuropa.net