Racconta Mario Martone che nella scrittura del Giovane favoloso, lui e Ippolita di Majo hanno deciso sin dall’inizio di non varcare le molte soglie che la figura leopardiana offriva, per rimanere invece a fianco dello spettatore. Questo muoversi lungo i bordi della cronaca permette al regista di rivelare del suo personaggio, Giacomo Leopardi, a cui dà corpo spiazzante Elio Germano, la poesia e il conflitto, la scelta di libertà disturbante nell’epoca in cui vive. La voce di Leopardi diviene un mezzo per riflettere sui nostri tempi, su cosa significa essere artista, regista di cinema o di teatro o intellettuale, quando...