La campagna britannica contro la vendita di armi a Paesi in guerra interna o esterna si confronta con nuovi dati: dal 2015 al 2017 Londra ha venduto 43 milioni di sterline in tecnologie militari per la sorveglianza in giro per il Medio Oriente.

A Emirati arabi, Arabia saudita, Kuwait e Bahrein (in guerra contro lo Yemen) ne sono stati venduti rispettivamente 23,5 milioni, 818mila sterline, 2,8 milioni e 544mila sterline. Altri 3,4 milioni alla Turchia che ha invaso il nord della Siria ad agosto 2015 e 6,5 a Israele che occupa militarmente i Territori Palestinesi. All’Egitto del golpe 664mila sterline. E ancora Oman, Iraq, Qatar, Libano, Tunisia, Algeria, Marocco.

È altamente probabile che le tecnologie (software per l’intercettazione e lo spionaggio) del Regno Unito vengano usate in conflitti esterni o nella repressione dei dissidenti interni. La notizia giunge nel giorno in cui l’erede al trono saudita Mohammed bin Salman fa visita alla premier May a Downing Street, accolto con tutti gli onori.