Per qualche decennio, il miracolo economico italiano si è retto sul principio che il lavoro veniva prima di tutto. Comprensibile, in un paese che usciva devastato dalla guerra, si trascinava un irrisolto divario tra nord e sud e voleva lasciarsi alle spalle il passato agricolo. La parola chiave fu modernizzazione e assunse le sembianze della fabbrica. Finché, il 10 luglio del 1976, una densa nuvola si alzò dallo stabilimento chimico Icmesa di Meda, a nord di Milano, e si diresse verso la vicina Seveso. Ci volle una settimana di febbri e bruciori tra la popolazione perché la nuvola di diossina...