Italicum, Forza Italia già chiede il voto segreto

Lunedì l’Italicum approda nell’aula della Camera e già Forza Italia annuncia la richiesta di voto segreto. Renato Brunetta presenterà a nome dei suoi la pregiudiziale di costituzionalità su cui «richiederà di procedere con voto segreto». Ma il voto segreto, misteriosamente avversato da alcuni 5 stelle, alla fine non preoccupa troppo il Pd. E la spiegazione la dà Giuseppe Lauricella, uno della minoranza dem che però in commissione si è allineato (e per questo non è stato sostituito): «Con lo scrutinio segreto almeno metà dei parlamentari di M5S, di Fi e dei partiti piccoli voterebbe per l’Italicum che è un sistema che piace a quasi tutti, al di là di quanto affermano in pubblico. A M5S piace il premio alla lista anziché alla coalizione, perché quasi gli garantisce di andare al ballottaggio; e poi con i capilista bloccati anche gli attuali parlamentari più in vista sarebbero sicuri di essere rieletti».

Bersani ai cattolici: non fate come Ponzio Pilato 

I cattolici facciano sentire la propria voce. Appello di Pierluigi Bersani nel corso della presentazione del libro «Non come Pilato» di Rocco D’Ambrosio. «La cultura cattolica in politica, in Italia ha dato un contributo basico sui temi della democrazia. Oggi mi sembra un po’ affievolito». «Adesso abbiamo un passaggio con articoli, emendamenti, dai quali esce fuori un sistema: vogliamo guardarlo?».

Cuperlo alla fine è invitato alla festa di Bologna, ma a ascoltare Renzi

Non si placano le polemiche sui mancati inviti dei ’big’ non renziani alla kermesse per i 70 anni della Festa dell’Unità, in corso a Bologna fino al 3 maggio. Dopo la lettera di Rosy Bindi e dopo la richiesta della vicepresidente Zampa di «invitare gli esclusi», arriva un ripensamento del Pd bolognese (ma Orfini ha ammesso che nell’organizzazione della festa c’è lo zampino del Nazareno). Restano fuori Bersani, Letta, Prodi e Bindi, spunta un invito a Gianni Cuperlo. Ma «a partecipare» al comizio finale di Renzi, con una sedia riservata in platea. L’organizzazione ha fatto sapere che non è previsto un suo intervento dal palco. E così dopo il danno arriva la beffa.

Il Pd di Spoleto si autosospende: niente campagna elettorale

Non si sentono «in grado di affrontare la campagna elettorale con l’energia e la convinzione necessarie» perché tutti i candidati spoletini sono stati esclusi dalla lista a sostegno della ri-candidata Catiuscia Marini nelle regionali di maggio. Un’«umiliazione» per la quale i cinque circoli del Pd di Spoleto minacciano in blocco di non partecipare alla campagna elettorale. E di autosospendersi se entro il 30 aprile non verrà «riconsiderata» questa scelta.

Prodi: il partito della nazione è il contrario dell’Ulivo

«L’idea di un Partito della Nazione non è l’idea di alcun Paese europeo. È il contrario di un progetto di alternanza e con il progetto di Ulivo che avevo delineato all’inizio della mia breve attività politica». Così ieri Romano Prodi intervistato da Radio Popolare sul suo ultimo libro-intervista «Missione incompiuta». L’ex premier in questi giorni viene sospettato di voler tornare in auge insieme a Enrico Letta (che nel libro riceve molti elogi). È vero che i due ex ulivisti in questi giorni attaccano il premier senza mezzi termini. Va detto che hanno entrambi un libro in promozione. Prodi comunque ammette: «È fallito l’obiettivo dell’Ulivo di creare un sistema di alternanza con la nascita di un riformismo che unisse i riformismi del dopoguerra, quello cattolico, quello socialista e quello liberale».