In era pandemica due cose possono accadere: che l’orizzonte si restringa al perimetro delle mura domestiche e il raggio di azione coincida con la lunghezza del proprio naso (improvvisamente visibilissimo su zoom), per la gioie delle imprese del mobile e arredo e dei chirurghi plastici. Oppure di contro può capitare che il pensiero si spinga verso interminati spazi e sovrumani silenzi. Anche se a marzo 2021 nei discorsi e nell’immaginario lo Sputnik è prima un vaccino che un satellite, lo spazio rimane ancora meta di divagazioni filosofiche e scientifiche, riaccese dall’arrivo su Marte il febbraio scorso di Perseverance erede di...