Un lungo racconto, tre quaderni in ordine sparso fatti di pensieri scritti di getto. Cancellature visibili e correzioni di parole cambiate all’ultimo. Non più «molto bella» ma «bellissima», riferito a Nina, una ragazza prima sognata e poi amata e poi gettata nel fiume come un brutto pensiero. Andare a fondo senza essere profondi. Le parole affiorano appena dall’acqua come sassi ignari. È il diario di un femminicida, La raggia, il romanzo di Mattia Grigolo per Pidgin Edizioni (pp. 136, euro 14). L’autore, musicologo, giornalista e insegnante di scrittura creativa, si lancia qui in una operazione spiazzante: sparisce completamente dalla pagina....