«Il disegnatore di satira non è la fottuta scimmietta di Zuckerberg che deve divertire tutti, ogni giorno e su tutti gli argomenti». Ecco il credo di Ivan Hurricane, cosmopolita cartoonist milanese autore di Cronache dal virus, volume Eris Edizioni che raccoglie e integra la serie pubblicata sul manifesto la scorsa primavera. «Chiuse le storie de I sopravvissuti avevo in mente di iniziare una serie nuova», spiega il trentacinquenne Hurricane, «ma il virus ha preso alla sprovvista tutti… Era febbraio e a Milano, dove vivo, si respirava una tensione fortissima. Ho iniziato a disegnare piccole gag come ’auto-terapia’ contro gli attacchi di panico. Quando ho iniziato ad accumulare un po’ di strisce e crisi di panico, ho annunciato la nuova proposta al giornale. Dovevano essere soltanto poche puntate, poi purtroppo la pandemia ha preso il sopravvento e ho avuto bisogno di disegnarne altre».

UN’IMPRESA perfettamente in linea con una vita sempre in bilico tra satira e fumetto. «Vent’anni fa, con gli amici avevo creato la fanzine The Artist. Insieme ai nostri sgorbi su quelle pagine pubblicavamo interviste a mostri sacri come Bozzetto, Crepax o Bacilieri, ma anche cartoonist internazionali come Hunt Emerson, Gilbert Shelton e Miguel Angel Martin. Successivamente ho proposto vignette e strip a Sparagna e Vincino, i primi a darmi fiducia sulle pagine di Frigidaire e Il Male di Vauro e Vincino». Un percorso di crescita personale in grado di far convivere la lezione degli autori satirici italiani con il fumetto underground in stile Mad, glorioso magazine americano con cui Hurricane oggi collabora. «Adoro Mad perché unisce tre cose che amo: l’horror, il surrealismo e la satira. Per me l’asso della rivista è il leggendario Jack Davis, a cui ho rubato i terreni spogli, gli sguardi allucinati, il talento nel rendere comico il macabro e viceversa. E poi Tom Bunk, un misto tra Jacovitti e Bruegel che mi ha dato una mano per propormi alla testata».

Ivan Hurricane

MA L’URAGANO CREATIVO non si è certo fermato lì. «Frigidaire, come dicevo, ha segnato i miei esordi e mi spiace che ora vogliano sfrattarla dalla sua sede umbra di Frigolandia. Alias Comics ha ospitato La Crociera dei Terrapiattisti, finto reportage sulle teorie complottiste con atmosfere alla Gordon Pym». Senza dimenticare l’ultima nata Čapek, premio come miglior realtà editoriale a Lucca 2020, di cui Hurricane è anche direttore ed editore… «Anzi, co-editore», precisa l’artista, «perché nata tra me e Marcello Baraghini, la rivista di reportage Ctrl, il festival Afa e il gruppo di artisti maceratesi Uomini Nudi che corrono». Sottolinea Hurricane: «Se Puck! era orientata verso il fumetto underground, Čapek va oltre i fumetti. Tra i collaboratori vantiamo anche una tanatoesteta, un ex rapinatore, una donna barbuta, Jose Altafini, la rock band The Residents e uno psichiatra. C’è una redazione formidabile con cui ragionare e divertirci e poi ho il piacere di lavorare con il leggendario Marcello Baraghini… il complice per eccellenza».

TORNANDO ALL’ANTOLOGIA di Cronache dal Virus, spiccano la veste editoriale senza lustrini ma ricca di contenuti extra: «Dato che la serie è nata su un giornale popolare come il manifesto, con gli amici di Eris abbiamo concordato di abbattere il più possibile i costi ed evitare la vendita su Amazon. Un modo per evitare di ingrassare chi si è già arricchito in questo periodo tragico». Rispetto ai graditissimi extra, invece, nessun retropensiero sulla seconda ondata: «Sinceramente, non volevo neanche pensarci… E non è stato facile chiudere il libro durante la tregua estiva. Più che altro, ho sviluppato spunti che erano rimasti in sospeso perché inadatti al formato a strisce della serie. E poi perché mi piace che i miei libri abbiano sempre qualcosa di nuovo e impattante, anche in omaggio ai lettori che hanno già letto tutto e magari si aspettano qualcosa di inedito».
Inedito come i due prossimi progetti dell’autore: «Il primo è una serie di storie dell’orrore nate in questi giorni di coprifuoco sullo stile di altri miei fumetti. Il secondo devo ancora inquadrarlo bene, ma mi sta piacendo molto lavorarci e non sarà solo un libro di fumetti ma qualcosa di più dinamico. In ogni caso sono entrambi due progetti a cavallo tra horror e satira, le uniche cose che mi confortano in questo periodo storico».