Si è adagiato come un goffo serpentone di cemento. È crollato così, a metà mattinata ieri, senza spargimenti di sangue e neanche tanto di macerie, il cavalcavia della tangenziale di Fossano, provincia di Cuneo. Casualmente non ha fatto male a nessuno, a differenza del cavalcavia crollato lo scorso 9 marzo tra Camerano e Castelfidardo, nelle Marche.In quel caso sull’autostrada A14 sottostante stava infatti passando un’auto con a bordo i coniugi Diomede, rimasti schiacciati dalle macerie.

A Fossano invece il tratto autostradale era chiuso al traffico per lavori, una gazzella dei carabinieri che passava sul ponte soprelevato, di ritorno da un posto di blocco, è precipitata ma senza nessuno a bordo. Il maresciallo Giuseppe Marcegliano e il carabiniere Matera Vincenzo hanno avuto il tempo di accorgersi dei sinistri scricchiolii e di abbandonare di corsa la macchina.

Nel pomeriggio sul posto si è recato l’assessore regionale ai trasporti Francesco Balocco, che insieme al governatore del Piemonte Sergio Chiamparino ha poi firmato una dichiarazione di fuoco contro l’Anas: «È solo per un puro caso che nel crollo non ci siano state vittime e feriti. Non è assolutamente accettabile che costruzioni che hanno poco più di 25 anni possano esporre a questi rischi la popolazione».

I sindacati dei camionisti come la Cna-Fita chiedono una mappatura dei viadotti, il Codacons l’intervento della magistratura. La Procura di Cuneo ha già aperto un fascicolo contro ignoti per crollo colposo. E allargando l’orizzonte è da ottobre che è scoppiato lo scandalo della «Dama nera» e della centrale delle tangenti negli appalti Anas.