Il livello della Senna cresce di 3 centimetri l’ora e nella notte era previsto il punto culminante, che potrebbe superare i 6,50 e potrebbe comportare un’inondazione degli edifici più vicini al fiume.

L’Rer C è stato chiuso come alcune fermate del métro, degli assi importanti di circolazione sono ricoperti d’acqua, mentre aumenta la preoccupazione per l’ovest della capitale, dove potrebbero essere necessarie delle imminenti evacuazioni. Tredici dipartimenti restano in allarme e Parigi osserva con preoccupazione l’evoluzione delle acque della Senna, anche se la sindaca, Anne Hidalgo, ha assicurato ieri a metà pomeriggio che «non ci sono minacce sulla popolazione».

Sul fiume, la navigazione è comunque sospesa e non c’è più nessuna attività. Hollande ha confermato che «lo stato di catastrofe naturale sarà riconosciuto nei territori maggiormente colpiti in occasione del prossimo consiglio dei ministri», mercoledì.

Il Musée d’Orsay resta chiuso almeno fino a martedì prossimo, il Louvre non ha aperto ieri, per poter mettere al riparo le opere conservate nei sotterranei.

Chiuso per precauzione anche il Grand Palais, come le biblioteche François Mitterrand e quella dell’Arsenal.

Alcuni concerti sono stati annullati nella capitale e nessun locale situato sulle péniches sulla Senna funziona. Le assicurazioni valutano per il momento a circa 600 milioni i danni causati dalle forti piogge del mese di maggio più piovoso dall’800.