Il laissez-faire neoliberista del governo Draghi interessato solo alla crescita del Pil combinato all’inadeguatezza del collassato Sistema sanitario meridionale e calabrese potrebbe produrre, di qui a breve, una nuova strage degli innocenti.
A farne le spese saranno quei cittadini italiani e, soprattutto, quei calabresi che contrarranno il Sars-CoV-2 da un “bi-vaccinato” nonostante siano, come chi scrive, “bi-vaccinati” anch’essi.

Sì, nonostante sia vaccinato con due dosi di vaccino a mRNA dalla fine di aprile 2021, appartenendo alla categoria “fragili”, chi scrive ha contratto il virus da un suo familiare ‘bi-vaccinato’ da luglio 2021 con due dosi di vaccino a mRNA avendo condiviso, senza mascherine, il desco all’aperto in due o tre occasioni.

Questo governo cinicamente lassista avrebbe dovuto correre ai ripari già alcuni mesi fa, quando, per l’esattezza il 27 luglio 2021, la dott.ssa Rochelle Walensky, direttore dei CDC americani (Centers for Disease Control and prevention), sulla base di un loro studio pubblicato qualche giorno prima, aveva raccomandato l’uso delle mascherine al chiuso anche per i “bi-vaccinati” dichiarando al Washington Post che: “…La variante Delta si comporta in modo diverso dai ceppi passati nella sua capacità di diffondersi tra persone “immunizzate” e non vaccinate…”

L’élite neoliberista che ci governa invece di adottare misure più restrittive ha, invece, permesso, se non addirittura favorito, l’apertura di tutte le attività economiche per far rimbalzare, com’era prevedibile, il Pil.

Il governo ha derogato riguardo ai parametri di chiusura delle Regioni lasciandole in “bianco” fino alla fine della stagione turistica nonostante che i reparti Covid, quelli normali e quelli di terapia intensiva, siano pieni da settimane, soprattutto al Sud.

Lo ha fatto in maniera così palese che si può pensare che i Migliori non leggano e non studino, se non hanno preso in considerazione l’articolo, uscito il 12 agosto nell’ormai celeberrima rivista scientifica Nature (n. 586, agosto 2021, pp. 327-328), che arriva, sulla base di tre studi diversi, alla conclusione che, nonostante un ciclo vaccinale completo, una persona può comunque diffondere il virus a chicchessia e, dunque, la doppia vaccinazione non giustifica di per sé l’abbandono delle misure di prevenzione del contagio: dall’uso della mascherina all’igiene delle mani fino al distanziamento.

All’esclusivo interesse economicistico del governo si deve aggiungere il mancato adeguamento delle strutture sanitarie soprattutto nel Mezzogiorno e, nel caso di chi scrive, la totale inadeguatezza della Sanità calabrese che, attraverso le Asp, non è stata in grado di fornire, allo scrivente, assistenza medica di alcun genere.

Perché le disastrose Asp calabresi non hanno ritenuto di dover informare i medici di famiglia che l’Ospedale di Cosenza è uno dei 199 (cfr. 22° boll. Aifa del 3.09.21) in tutta Italia nei quali si sperimenta, con l’approvazione dell’Aifa, l’uso degli anticorpi monoclonali per i soggetti “fragili”?

Nonostante la disinformazione lo scrivente è riuscito a sottoporsi al trattamento con i monoclonali che non solo hanno causato la remissione dei severi sintomi, ma, da ieri, lo hanno “negativizzato”.

Perché l’Aifa, che pure l’ha approvata, non ha ancora diffuso i dati delle sperimentazioni che, da marzo 2021, si stanno facendo sull’efficacia degli anticorpi monoclonali?

Sulla base dei dati che si dispongono -Regione Veneto: (guarigioni dell’89% su 1167 casi), Asl 3 di Napoli (100% su 50 casi), Azienda Ospedaliera di Cosenza (100% su più di 100 casi)- sembrano che siano davvero efficaci. E perché il governo non fornisce il numero degli infettati, dei ricoverati e dei deceduti ‘bi-vaccinati’?

Nonostante lo scrivente ritenga che i vaccini siano indispensabili per la radicale riduzione della diffusione della pandemia, sommessamente ipotizza, da vecchio illuminista e marxista, che la vaccinazione non possa essere l’unica strada da percorrere perché il tumultuoso avvicendarsi delle varianti e le enormi aree di popolazioni non vaccinate renderanno impossibile il raggiungimento dell’immunità di gregge (Krause et alii, in Lancet, 13.09.21).

Chi scrive può, da vecchio promotore del sessantottesco sapere critico, insinuare il dubbio che si debba seguire anche la strada della cura e non solo quella dei vaccini di Big Pharma che, in questi ultimi due anni, si è, come dice Ciccarelli su questo stesso giornale del 16.09.21, enormemente arricchita?